Michele Merlo, per la sua morte la Procura di Vicenza chiede l'archiviazione del caso: ecco le motivazioni

La Procura di Vicenza, a due anni dalla morte di Michele Merlo, ha richiesto l'archiviazione del caso: ecco le motivazioni dei pubblici ministeri.

Michele Merlo, per la sua morte la Procura di Vicenza chiede l'archiviazione del caso: ecco le motivazioni

Al momento, sembra non esserci alcun colpevole per la morte di Michele Merlo. La Procura di Vicenza, che stava investigando sulle eventuali responsabilità del medico di base del cantante, ha optato per la chiusura del caso. I pubblici ministeri non sono riusciti a dimostrare che Michele Merlo, cresciuto artisticamente nella scuola di Amici di Maria De Filippi, avrebbe potuto essere salvato mediante una diagnosi tempestiva.

La Morte di Michele Merlo

Michele Merlo è morto il 6 giugno 2021 dopo essere stato sottoposto, all'Ospedale Maggiore di Bologna, a un intervento chirurgico d'urgenza a causa di un'emorragia cerebrale scatenata da una leucemia fulminante improvvisa.

Prima di arrivare a Bologna, Michele Merlo si era fatto visitare da uno studio medico di Rosà e dall'ospedale di Cittadella, dove aveva descritto i suoi sintomi e mostrato gli ematomi sulle gambe che si ingrandivano con il passare delle ore. Domenico Merlo, padre di Michele, all'indomani della morte del figlio aveva raccontato a Il Resto del Carlino "mio figlio è stato respinto dall'ospedale di Vergato e accusato di aver fatto uso di droghe" aggiungendo "il medico, se fosse stato più attento, si sarebbe accorto che qualcosa non andava, avrebbe riconosciuto i sintomi della leucemia e disposto degli accertamenti"

Le motivazioni della Procura di Vicenza

Ora la richiesta di archiviazione dei pubblici ministeri della Procura di Vicenza che, come scrive Today, hanno affermato che "era troppo tardi per salvare" Michele Merlo, questo perchè la leucemia fulminante è "insidiosa" come malattia. La pricura, inoltre, asserisce che anche "terapie adeguate non garantiscono un'elevata possibilità di sopravvivenza", come avevano asserito i periti.

I magistrati, quindi, non hanno potuto certificare che la morte di Michele Merlo fosse dovuta a una negligenza dei medici che lo avevano visitato prima del suo ricovero a Bologna. Ora la famiglia, che ha sempre puntato il dito contro il medico di Rosà, potrebbe fare ricorso chiedendo un supplemento di indagini e nuove perizie.