Gli eredi di Michael Jackson hanno vinto la causa giudiziaria intentata contro HBO lo scorso anno per aver prodotto il documentario Leaving Neverland, reo di aver accusato la star di violenza sessuale nei confronti di due giovani e di aver violato una clausola firmata in occasione delle riprese di un film-concerto durante il tour di Dangerous nel 1992.

Come riportato da NBC News, la corte di appello ha appena decretato la vittoria degli eredi di Michael Jackson in una causa giudiziaria intentata contro HBO nel 2019 in seguito all'uscita del documentario Leaving Neverland. Il lungometraggio è stato accusato di aver definito la pop-star responsabile della violenza sessuale nei confronti di due giovani e di aver infranto una clausola prevista da un contratto firmato nel 1992 in occasione del film-concerto tratto dal tour di Dangerous. Dal canto suo, HBO sostiene che la clausola non abbia rilevanza alcuna e che l'obiettivo degli eredi di Jackson fosse quello di coprire gli scandali sessuali di cui l'artista si è macchiato.
La volontà degli eredi di Michael Jackson è quella di ottenere un rimborso di 100 milioni di dollari. Per questo motivo, si sono rivolti ad un tribunale che, lo scorso anno, aveva stabilito la legittimità di portare la discussione ad un arbitrato legale. HBO ha interposto appello ma, ieri, un giudice del 9th Circuit della Corte di Appello ha confermato che a dirimere la questione debba essere un arbitrato legale. Il giudice ha affermato: "Il contratto prevede che i familiari di Michael Jackson possano fare causa ad HBO per non aver rispettato la clausola del 1992. A questo punto, la questione dev'essere risolta da un arbitrato legale".
Dal canto suo, HBO si è difesa sostenendo che non fosse necessario chiedere alla famiglia di Jackson il permesso sulla messa in scena di determinate questioni. I legali del network, inoltre, sostengono anche che quel contratto del 1992 non fosse più valido.