Michael J. Fox ha rivelato di aver dovuto superare nuovi problemi di salute che hanno portato alla necessità di un intervento chirurgico.
L'attore, che da molti anni deve fare i conti con il morbo di Parkinson, ha infatti rilasciato un'intervista a The New York Times Magazine in cui racconta il periodo difficile che ha vissuto e la sua attuale situazione.
Il protagonista di Ritorno al futuro ha dichiarato: "Stavo avendo un problema ricorrente al midollo spinale. Mi è stato detto che era benigno ma se rimaneva statico avrei avuto una minore sensibilità alle gambe e difficoltà a muovermi. E poi improvvisamente ho iniziato a cadere molte volte. Stava diventando una situazione ridicola. Stavo cercando di capire cosa era legato al Parkinson e cosa al problema spinale. Ma si è arrivati a un punto in cui era necessaria un'operazione chirurgica. Quindi mi sono operato e poi sottoposto a un'intensa fisioterapia. Ho fatto tutto e poi mi sono arrivate proposte di lavoro. In agosto sarei dovuto tornare al lavoro. Mi sono svegliato, sono andato in cucina per fare colazione, sono inciampato e sono caduto. Mi sono fratturato il braccio".
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Michael J. Fox ha spiegato che ha preteso troppo da se stesso: "L'ho fatto perché avevo delle aspettative piene di ottimismo nei miei confronti, e avevo avuto dei risultati che le giustificassero, ma ho inoltre vissuto dei fallimenti. E non ho dato il giusto peso proprio agli elementi negativi". L'attore ha poi raccontato che sta continuando a fare tutto il possibile per aiutare la ricerca scientifica tramite la sua fondazione, sostenendo il lavoro sulle possibili sostanze in grado di aiutare i pazienti limitando lo sviluppo dei sintomi del Parkinson.
Michael J. Fox ha poi criticato il presidente Donald Trump: "Una cosa che mi ha fatto arrabbiare è quando ha preso in giro quel reporter nel 2015 perché è stato come dare un pugno allo stomaco non solo a me, ma anche alle persone che conosco e con cui collaboro e che cercano così duramente di superare l'avversione atavica delle persone nei confronti di chi si muove in modo diverso. Quindi ho pensato 'Dico qualcosa per rispondere?'. Ma ho capito 'Le persone sanno già che Trump è un idiota".
L'esperienza di Michael sarà raccontata in una terza autobiografia attualmente in lavorazione e che ruoterà intorno a una domanda che si è posto durante i suoi recenti problemi di salute: "Stavo dando agli altri delle false speranze? C'è un confine oltre il quale non c'è alcuna consolazione? Per me pensarci è qualcosa di piuttosto oscuro. Mi sono reso conto che la consapevolezza che ho raggiunto con il Parkinson era sincera, ma rischiava di sembrare vuota. Ho fatto "pace" con la malattia ma pensavo che anche gli altri fossero nella stessa situazione quando invece non era così. Poi ho iniziato ad affrontare le conseguenze dell'operazione chirurgica e ho capito 'Wow, può essere molto peggio'. Ritrovarmi in una situazione in cui non potevo camminare e avevo bisogno di aiuto 24 ore al giorno mi ha fatto riflettere e capire se fossi ancora pronto a dire di tenere il morale alto. Il Parkinson ti mette alla prova in modi strani".