Michael Caine: "Per otto anni ho cercato non battere mai le palpebre degli occhi"

Michael Caine ha trascorso otto anni in cui ha fatto di tutto per provare a non battere mai le palpebre degli occhi: i tentativi gli sono valsi il soprannome di Snake Eyes e 'molte persone si sono spaventate'.

Ognuno di noi ha le sue piccole fissazioni e Michael Caine non è di certo esente. In occasione di un'intervista con The Mirror, infatti, il divo inglese ha raccontato di aver trascorso otto anni della sua vita a provare a non battere le palpebre degli occhi. I tentativi gli sono valsi il soprannome di Snake Eyes.

My Generation: Michael Caine intervistato sul set del documentario
My Generation: Michael Caine intervistato sul set del documentario

Come riportato da Independent, Michael Caine ha raccontato: "Camminavo provando a tenere gli occhi sempre aperti e non chiuderli mai. Le persone pensavano che io fossi psicopatico o che fossi impazzito all'improvviso. Pensavo sempre: 'Non chiudere gli occhi! Non farlo, mai!'. Tutti quanti pensavano fossi impazzito, anche mia mamma. In un certo senso, questa mia fissazione ha spaventato tante persone".

Ma da dov'è nata una mania del genere? L'attore 88enne ha raccontato di aver preso quest'abitudine a scuola dopo aver letto il manuale Teach Yourself Film Acting, che sosteneva che un modo fondamentale per imparare a recitare consistesse proprio nell'evitare di battere gli occhi e nel tentare di tenerli sempre aperti. Questi ripetuti tentativi gli valsero il soprannome di Snake Eyes.

Allo stesso modo, anche Anthony Hopkins ha raccontato di aver applicato la medesima strategia per il suo ritratto di Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti. L'attore ha raccontato: "Se non batti mai gli occhi, puoi conquistare il pubblico e tenerlo ipnotizzato. Non è così difficile. Basta semplicemente concentrarsi su sé stessi e mantenere potere e controllo su ciò che si sta facendo".