Mélanie Laurent e Guillaume Canet: come sono diventati Maria Antonietta e Luigi XVI per Le Delouge

Gli interpreti del film d'apertura di Locarno 2024, Le Deluge di Gianluca Jodice, raccontano la loro trasformazione negli sfortunati reali francesi durante la Rivoluzione.

Melanie Laurent e Guillaume Canet a Locarno 2024

I divi d'Oltralpe Mélanie Laurent e Guillaume Canet si sono calati nei panni dei reali Maria Antonietta e Luigi XVI sotto la direzione del regista italiano Gianluca Jodice per Le Délouge, che ha inaugurato il Festival di Locarno 2024.

Ambientato nel 1792, Le Delouge - gli ultimi giorni di Maria Antonietta racconta l'arresto dei reali e dei loro figli e la prigionia in un castello di Parigi in attesa del processo. Per comprendere la mentalità e le emozioni dei loro personaggi, Mélanie Laurent racconta di aver letto la famosa biografia di Stefan Zweig, Marie Antoinette: The Portrait of an Average Woman. "Dalla sua nascita alla sua morte, c'erano tutti i dettagli e tutte le storie" ha ricordato. "Ho iniziato il film dopo averla capita e apprezzata. Quando leggi una sceneggiatura su Maria Antonietta, sai che sarà fredda e distaccata, siamo pieni di cliché riguardo al personaggio. Tutti i film si fermano quando la coppia viene arrestata. Noi abbiamo iniziato il film da quel punto".

Laurent prosegue: "È stato davvero emozionante iniziare il film da lì, quando finalmente ha il tempo di essere madre e di comprendere gli uomini della sua vita, ma sta perdendo la sua migliore amica, passando dalla freddezza alla depressione. Quindi probabilmente è la parte più interessante di lei quando capisce, perché è molto più lucida ed è consapevole del fatto che moriranno. Per la prima volta ha paura".

Le Deluge Guillaume Canetmelanie Laurent
Melanie Laurent e Guillaume Canet nel castello

Un sovrano impegnativo

Guillaume Canet ha lodato la sceneggiatura firmata da Gianluca Jodice con Filippo Gravino, ammettendo di essersi basato principalmente sulle loro parole. "C'erano molte cose che ho scoperto", ha spiegato. "Ci sono molte cose che io, come francese, non sapevo. Quindi ho imparato molto attraverso la sceneggiatura, e mi ha fatto venire voglia di approfondire leggendo altro, per esempio il libro di Jean-Baptiste Cléry in cui l'ex cameriere del re racconta tutti quei dettagli su Luigi XVI, quanto era timido, le difficoltà che ha avuto in società con le persone, il suo rapporto con le sue donne e questo aspetto quasi autistico del suo carattere. La sua descrizione era davvero come quella di un bambino".

Per l'attore è stato davvero interessante "capire che questa poteva essere una delle ragioni alla base della Rivoluzione. Suo padre sapeva che lui non era in grado di governare un paese con la stessa forza e follia dei re precedenti."

Per quanto riguarda l'alchimia sviluppata sul set, Canet precisa: "Ci conosciamo bene e non abbiamo passato molto tempo a discutere la sceneggiatura prima delle riprese. Reciti semplicemente la tua parte, e se non devi lavorare con un attore o un'attrice particolarmente egoista, va tutto bene."