Il trentennale de La donna il sogno & il grande incubo, primo LP di Max Pezzali senza l'amico Mauro Repetto è stata l'occasione per riflettere sulle svolte di una carriera nata per caso, ma ricca di soddisfazioni. Il leader degli 883, protagonista di un atteso incontro col pubblico a Lucca Comics & Games 2025, ha ripercorso il momento dell'abbandono degli 883 da parte di Repetto confessando di aver perfino pensato di smettere prima di affrontare il salto nel vuoto rappresentato dalla carriera solista.
"La donna il sogno & il grande incubo è stato il mio primo album solista" ha ricordato il cantante. "Avevo una paura tremenda, per me quel momento ha rappresentato la fine della musica fatta per hobby, come era stato per me fino a quel momento. Quando mi sono ritrovato da solo è diventata un'altra cosa".
Max Pezzali ha ammesso che per lui la musica era un "processo comune" e perdere il compagno di composizione lo ha spinto a pensare di smettere "perché da solo non sapevo se ne valeva la pena. Ma l'album mi ha fatto capire che quello sarebbe stato il mio lavoro. Per ragioni caratteriali non riuscivo a pensarmi sul palco da solo. Per me fare musica era una faccenda collettiva così, nel momento in cui mi sono trovato solo, ho cercato di mettere su una band per ricreare quella situazione. volevo evitare l'ansia di essere da solo sul palco".
 
  L'influenza dei fumetti nell'opera degli 883
La donna il sogno & il grande incubo riflette, dunque, il passaggio dal duo alla band guidata, però, da un solista che ha dovuto farsi carico di tutte le responsabilità. I brani dell'LP, a cominciare dalla title track, riflettono la delusione di Max Pezzali per l'abbandono dell'amico. Dalle parole pronunciate a Lucca, il cantante sembra non aver superato del tutto il trauma infondendo le proprie sensazioni nei brani composti.
"Mauro inseguiva un grande amore, almeno così pensava. Le canzoni del disco parlano proprio di quello: di inseguire la chimera che da sogno diventa incubo perché ti porta via tutto, perdi il tuo piccolo mondo, rinunci a ciò che hai per inseguire una chimera" ha spiegato, soffermandosi poi sull'influenza dei fumetti, di cui è grande appassionato da sempre, nei dischi degli 883.
"Il primo album riflette la passione per la Marvel, il secondo per Tex Willer, e il terzo Dylan Dog" ha specificato. "Ne ero ossessionato. Tiziano Scalvi era di Broni, vicino Pavia, quindi il mio era orgoglio pavese. Quell'ossessione per Il lungo addio me la sono portata dietro a lungo. A distanza di 30 anni ho collaborato con Recchioni che ha contribuito all'evoluzione moderna di Dylan Dog, ma quell'albo resta una delle storie più romantiche e struggenti mai lette".
Dopo aver svelato la sua reazione alla "fuga" (d'amore) del compagno d'avventura Mauro Repetto, volato negli USA dietro a una ragazza, anche per Max Pezzali arriva il momento di confessare da cosa fuggirebbe lui oggi. "Scapperei molto volentieri dalle tante cose che ci vengono riversate addosso e che non ho la capacità di processare. Inizio a capire quelli che se ne vanno a vivere in una casa sull'albero, senza corrente. Ho sempre guardo con scetticismo le scelte di vita estreme, ma adesso inizio a capirle" ha concluso.
 
