La terza stagione di I segreti di Twin Peaks fa comprensibilmente molto parlare di sé, dopo oltre due decenni l'attesa era spasmodica per i fan della serie cult di David Lynch e l'attore Matthew Lillard non esita infatti a paragonare il livello di assoluta segretezza che avvolge la produzione a quello dei nuovi capitoli dell'universo cinematografico di Star Wars.
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Nella premiere di due ore, proprio come tanti anni fa, viene scoperto il cadavere di una donna e le prove conducono a Hastings, il professore interpretato da Lillard. Ma stiamo parlando di Twin Peaks, e nulla è ciò che sembra, anzi il terreno è fertile per molte interpretazioni e teorie, e dato il ruolo centrale di Lillard in queste affascinanti ipotesi e presumibilmente nell'evolvere della trama, l'attore è costretto al più assoluto riserbo.
In un'intervista all'Hollywood Reporter Lillard ha commentato così il processo delle audizioni: "Il provino non è un provino normale, nel senso che non hai una serie di battute. Non c'è materiale scritto. Tu entri e chiacchieri con gli addetti al casting, il che è strano, perché stai lì e pensi 'Non posso mandare a puttane questa cosa'. Allo stesso tempo, non c'è il concetto di 'ottenere la parte'. L'unica possibilità è che tu piaccia a David e allora sei dentro, altrimenti no e te ne vai. Ti mette in una situazione particolare, perché tu vuoi quel lavoro. Vuoi lavorare con David Lynch. Vuoi essere in qualunque cosa lui faccia".
"Aleggiano enormi aspettative su questo show, per David e per i fan", ha continuato, "Entrando, sapevi che sarebbe stata una grande opportunità, ma non è qualcosa che puoi ottenere concretamente. Non potevi lavorare meglio al tuo provino, perché c'è solo qualcuno che ti parla. E mentre parlano con te, ti puntano addosso una telecamera". Lillard non si aspettava davvero di ottenere un ruolo, date le circostanze.
Una volta entrati nel cast, ha raccontato anche Kyle MacLachlan, si ricevono copioni parziali per il singolo personaggio, ma Lillard ha spiegato meglio come funziona.
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"Ti viene data una panoramica completa del personaggio. Non c'è nulla di confuso al riguardo. E non prendi in considerazione la scena che viene prima di te, non ha nulla a che fare con te. Spesso in un copione leggi di tutto un mondo, da cui cerchi di trarre il tono e l'energia. Qui tutto questo viene scartato, non hai una visione periferica... è bello, perché finisci per concentrarti solo sull'azione che hai di fronte. Ci sono state delle volte in cui sono andato dai produttori chiedendo 'Non ho idea di cosa siano le cose di cui parlo qui, potete spiegarmi?', e loro 'Beh no, proprio no! Ma ti possiamo aiutare'. Insomma, c'erano ovviamente dei momenti in cui ero in una scena e... No, non posso dirlo. Mi ucciderebbero" dice con una risata. "Far parte dello show di David Lynch è come in un film di Star Wars, sono certo. C'è così tanta segretezza, ancora, tutt'intorno, che non ci sono abituato".