Martin Scorsese ha firmato un intervento per Harper's Magazine in cui sostiene che la magia del cinema viene svalutata dagli studios e dalle piattaforme di streaming.
Il regista, nonostante la collaborazione con Netflix e Apple, sostiene che l'uso del termine contenuto sia stato utilizzato in un modo che ha progressivamente svalutato il valore delle opere realizzate dagli artisti.
Nel suo breve saggio, Martin Scorsese dichiara: "Solo 15 anni fa il termine 'contenuto' si sentiva esclusivamente quando le persone stavano parlando di cinema a un livello serio, ed era in contrasto e misurato tenendo in considerazione la 'forma'. Poi, gradualmente, è stato usato sempre di più dalle persone che hanno preso il controllo delle società che si occupano dei media, la maggior parte delle quali non conosceva nulla della storia della forma artistica e a cui non importava abbastanza per pensare che avrebbero dovuto essere istruite. 'Contenuto' è diventato un termine usato per tutte le immagini in movimento: un film di David Lean, un video di gatti, uno spot del Super Bowl, un sequel di supereroi, un episodio di una serie. Era collegato, ovviamente, non all'esperienza nelle sale ma alla visione in casa, sulle piattaforme di streaming che hanno superato l'esperienza nelle sale, come Amazon ha battuto la concorrenza dei negozi fisici".
La situazione, secondo il maestro del cinema, ha creato un problema legato al fatto che ora ogni opera viene presentata allo stesso livello, "aspetto che sembra democratico, ma non lo è". Scorsese ha ricordato: "Se le ulteriori visioni vengono 'suggerite' da algoritmi basati su quello che hai già visto, e i suggerimenti si basano solo sulla tematica o sul genere, allora cosa accade all'arte del cinema?".
Il regista ha aggiunto: "'Curare' non è qualcosa di non democratico o elitario, un termine che ora è usato così spesso da diventare senza significato. Si tratta di un atto di generosità: stai condividendo quello che ami e cosa ti ha ispirato. Le migliori piattaforme di streaming, come Criterion Channel e MUBI e altri outlet tradizionali come TCM si basano sul concetto di curare, offrono infatti dei contenuti selezionati. Gli algoritmi, per definizione, si basano su calcoli che trattano lo spettatore come consumatore e niente altro".
Martin Scorsese ha ribadito: "Nel settore cinematografico, che ora è un business di intrattenimento di massa visivo, l'enfasi è sempre sul termine 'business' e il valore è sempre determinato dalla quantità di soldi che qualsiasi titolo riesce a ottenere". Il compito di chi conosce realmente l'arte cinematografica e la sua storia, secondo il filmmaker, è quindi quello di condividere il proprio amore e la propria conoscenza con il maggior numero di persone possibile, rendendo chiaro a chi possiede i diritti di capolavori come La Strada o 2001: Odissea nello spazio che non si tratta semplicemente di contenuti da sfruttare e poi non rendere disponibili: "Sono tra i più grandi tesori della nostra cultura e devono essere trattati come tali".
Scorsese è inoltre tornato a parlare del suo concetto di cinema: "Immagino si debba ridefinire le nostre idee di ciò che è il cinema e di quello che non è. Federico Fellini è un buon punto di partenza. Si può dire molte cose dei film di Fellini, ma c'è una cosa su cui non si può discutere: sono cinema. L'opera di Fellini è molto importante nel definire la forma artistica".