Le iene è il film di debutto di Quentin Tarantino nel mondo del cinema. Tuttavia, il regista ha raccontato di essersi scontrato con Harvey Weinstein per evitare che il produttore tagliasse la scena della tortura, una sequenza fondamentale per l'economia narrativa ed estetica del suo progetto.
In occasione della sua partecipazione al podcast The Joe Rogan Experience, Quentin Tarantino ha raccontato al pubblico la sua esperienza con Le iene e il rapporto con Harvey Weinstein, noto tra i registi di Hollywood con il soprannome di Harvey Mani di Forbice a causa della sua tendenza a tagliare i film durante il montaggio. Nel 1992, Miramax ha distribuito il progetto di Tarantino ma Weinstein consigliò al regista di apportare una serie di modifiche. Il cineasta ha raccontato: "Weinstein voleva che rimuovessi la scena di tortura durante la quale Mr. Blonde sevizia un poliziotto sulle note di Stuck in the Middle with You. Secondo lui, una scena del genere ci avrebbe fatto inimicare il pubblico femminile. In realtà io ho rifiutato e sono riuscito a impormi nonostante Harvey vincesse sempre conversazioni del genere".
Quentin Tarantino, d'altronde, non è il primo regista a essersi lamentato dei modi bruschi di Harvey Weinstein in sede di montaggio. Nel 2019, Bong Joon-Ho ha raccontato a IndieWire il suo difficile rapporto con il produttore: "Weinstein voleva tagliare ben 25 minuti del mio film e, in modo particolare, odiava una scena in cui veniva sviscerato un pesce per minacciare i ribelli. Quella sequenza piace a me e al direttore della fotografia in modo particolare. Pur di includerla, mi sono inventato che si trattava di una sorta di omaggio a mio padre, che di professione faceva il pescatore. Ma quale pescatore?! Non è mica vero!".
Infine, anche Hayao Miyazaki si è dovuto impuntare contro Harvey Weinstein relativamente al suo Principessa Mononoke. La reputazione del produttore era tale che il regista asiatico gli ha dovuto inviare una katana con su inciso: "Nessun taglio". La minaccia velata, però, non è stata sufficiente. Steve Alpert dello Studio Ghibli, infatti, ha scritto che il produttore americano è impazzito quando ha saputo che Miyazaki non avrebbe tagliato la durata del suo film di animazione da 135 a 90 minuti. Così, ha ricevuto le seguenti minacce da parte di Weinstein: "Se non convinci Miyazaki a tagliare il suo fottuto film, non lavorerai mai più in questa fottuta industria, te lo assicuro!".