Laura Antonelli è morta a causa di un infarto il 22 giugno 2015, alla fine di un lungo periodo costellato da problemi personali. L'attrice, uno dei sex symbol del cinema italiano degli anni '70, ha avuto una parabola discendente negli anni '90, iniziata con dei guai giudiziari e continuata con un intervento estetico che ebbe effetti disastrosi.
Laura Antonelli sex symbol del cinema italiano
Dopo aver partecipato ad alcune pellicole come Il merlo maschio con Lando Buzzanca, Laura Antonelli entrò con prepotenza nella rosa delle sex symbol del cinema nostrano grazie al film Malizia di Salvatore Samperi. Il successo del lungometraggio diede la possibilità alla Antonelli di girare numerose pellicole del filone sexy tra cui Sessomatto, Peccato veniale, Mio Dio, come sono caduta in basso! e Divina creatura.
La parabola discendente di Laura Antonelli
Durante una perquisizione nella villa dove abitava l'attrice, la polizia rinvenne della cocaina, era l'aprile del 1991. Laura Antonelli fu accusata di spaccio di stupefacenti e venne condannata in primo grado a tre anni e sei mesi di carcere. L'attrice fu assolta in appello in quanto venne considerata consumatrice e non spacciatrice di sostanze stupefacenti, ma dall'arresto all'assoluzione passarono 9 anni.
Laura Antonelli: il disastroso intervento estetico
Nel 1991 a Laura Antonelli fu proposto di girare Malizia 2000, sequel del fortunato film del 1973. La produzione convinse l'attrice a sottoporsi ad interventi estetici che, a causa di una reazione allergica al collagene iniettatole nel viso, ebbero effetti devastanti sul volto di Laura che ne usci sfigurata. La Antonelli cercò giustizia nei Tribunali, le fu riconosciuto un risarcimento per danni fisici e morali subiti, ma l'indennizzo stabilito dalla corte non le fu mai versato. Le lunghe battaglie giudiziarie minarono il suo stato mentale e prosciugarono i suoi risparmi.
L'Appello di Lino Banfi a favore di Laura Antonelli
Lino Banfi, che aveva recitato insieme all'attrice, nel giugno del 2010 lanciò un appello al presidente del consiglio Silvio Berlusconi e al ministro Sandro Bondi. L'attore pugliese chiedeva l'intervento dello Stato per sovvenzionare l'attrice che viveva con 500 euro di pensione al mese. "È giusto tutto questo? So che esiste una legge già esecutiva, dopo il caso Salvo Randone - scriveva l'attore su Il Corriere della Sera - Queste persone hanno rappresentato una parte della storia del cinema e della televisione che tutti abbiamo gradito. Hanno lavorato in questa nazione, hanno guadagnato, hanno pagato le tasse... è giusto finire così? Caro Silvio, per quel poco che credo di conoscerti sono certo che farai qualcosa".
La morte di Laura Antonelli
Lo Stato non è mai intervenuto a sostegno dell'attrice che preferì essere dimenticata, coma aveva più volte dichiarato. Laura Antonelli è morta nella sua casa di Ladispoli il 22 giugno 2015, a causa di un infarto. Negli ultimi anni della sua vita aveva ritrovato la Fede e frequentava la Chiesa di Santa Maria del Rosario del comune laziale, dove si celebrarono i funerali alla presenza di numerosi colleghi, tra cui Lino Banfi.