Stephen King ha parlato di La storia di Lisey, la nuova serie tv tratta dal suo omonimo romanzo, spiegando da dove è nata l'ispirazione per scriverlo e ricordando una raccomandazione che gli fece sua moglie Tabitha quando iniziò la stesura del libro.
A partire da oggi, venerdì 4 giugno, su Apple TV+ è disponibile la serie di cui abbiamo parlato nella recensione de La storia di Lisey, tratta dall'omonimo romanzo di Stephen King. Proprio il maestro del brivido ha approfittato di un'intervista rilasciata a La Repubblica per parlare della nuova opera seriale, interamente scritta da lui ed interpretata da Clive Owen e Julianne Moore, impegnata anche nel ruolo di produttrice esecutiva insieme a J.J. Abrams.
Per quanto riguarda l'ispirazione che l'ha portato a scrivere il romanzo, Stephen King ha ricordato un aneddoto risalente a qualche anno fa, quando cioè dovette fare i conti con una brutta polmonite che lo portò quasi a morire. "Alla fine, dopo tre settimane in ospedale, sono sopravvissuto e quando sono tornato a casa mia moglie mi ha detto 'Non entrare nello studio, non ti piacerà'. Io ovviamente entrai ma ero confuso dai farmaci e quando ho visto la stanza ho pensato che dopo la morte sarebbe stata esattamente così. Un'esperienza inquietante", ha dichiarato lo scrittore americano, spiegando poi nel dettaglio cosa vide esattamente: "Non c'erano più i mobili, tutto era stato impacchettato, i libri erano nelle scatole, i tappeti arrotolati, le librerie vuote. Era come se fossi morto e allora pensai subito a cosa farebbe la mia famiglia se morissi davvero. Chi si occuperebbe dei miei affari, delle mie cose, di fare un inventario di tutto quello che ho lasciato. Da quell'esperienza è nato La storia di Lisey".
Stephen King ha quindi descritto La storia di Lisey come uno dei suoi romanzi che più apprezza, ammettendo che all'inizio è stata concepita come una storia comica di un ragazzo che sogna di diventare famoso, anche se alla fine è la moglie ad avere davvero talento. "Poi è entrato in scena Dooley, un tipo instabile, ossessionato dallo scrittore, deciso a impossessarsi di tutti i suoi manoscritti. A quel punto il romanzo ha preso un'altra direzione, è diventato serio. Rappresenta una storia sull'amore, sul matrimonio, sull'impulso creativo", ha dichiarato King, aggiungendo poi che, nonostante qualsiasi cosa possa essere in qualche modo adattata, La storia di Lisey risulta più complessa di altre opere da questo punto di vista: "Per il regista, Pablo Larrain, non è stato facile raccontare la storia in modo lineare, perché i ricordi non hanno un ordine cronologico. Lisey deve ricostruire la propria vita attraverso la memoria e allo stesso tempo vuole proteggere l'eredità culturale di Scott. È un thriller romantico con elementi di fantasy che deve combinare la sensibilità di generi così differenti. Per me era importante far capire al pubblico le relazioni fra i protagonisti, esplorare la profondità del loro rapporto, perché ogni coppia vive in un proprio microcosmo che si evolve costantemente".
Una storia d'amore che però Stephen King ha scritto senza far riferimento al rapporto che lega lui e sua moglie da oltre mezzo secolo. "Mia moglie mi ha detto 'So che non posso fermarti e che devi seguire la tua ispirazione a tutti i costi, ma cerca di lasciarmi fuori dalla storia il più possibile, inventati quello che vuoi ma non descrivere troppo le cose personali, i particolari della nostra vita privata. E così ho fatto. Julianne e Clive sono Lisey e Scott, non certo Tabby e Steve", ha quindi concluso lo scrittore.