La 23esima edizione del Festival del Cinema GLBT di Torino, che si è conclusa il 25 aprile è stata vinta dal film La Leòn: la giuria internazionale, formata da Pier Maria Bocchi, Melania G. Mazzucco, Joao Pedro Rodrigues e Andrea Sperling, ha assegnato il premio Ottavio Mai al film diretto da Santiago Otheguy "per il suo impatto visivo, per la sua essenzialità narrativa e per la capacità di mettere in scena la potenza della natura".
Il film di Otheguy - un dramma splendidamente fotografato in bianco e nero che l'anno scorso fu presentato anche al Festival di Berlino, nella sezione Panorama Special - racconta la storia di Alvaro, un semplice pescatore che vive in una remota isola fuori dalla costa Argentina, nella quale la sua omossesualità e il suo amore per la letteratura fanno di lui un outsider. Il suo unico contatto con la terraferma è La Leòn, il battello guidato El Toru, un uomo rozzo e violento il quale è convinto che Alvaro rappresenti una minaccia per i valori della piccola comunità isolana.
Tra gli altri riconoscimenti assegnati a conclusione di quest'edizione del festival torinese, il Premio speciale della Giuria che è andato ex-aequo ai film Nothing Else Matters di Julia von Heinz e Les chansons d'amour di Christophe Honoré, che secondo i giurati "propone uno sguardo diverso sulla vita finalmente in grado di superare i confini del gender".
Per quanto riguarda i documentari inoltre, il primo premio è andato al film di Parvez Sharma A Jihad for Love, per la sua regia, definita "coraggiosa, ipnotizzante e convincente".
Il pubblico del Festival invece ha premiato Were the World Mine, diretto da Tom Gustafson e il documentario Darling! The Pieter-Dirk Uys Story, dell'australiano Julian Shaw, che si è aggiudicato anche una menzione speciale della Giuria.