Jovanotti a Belve: "Con le donne ero un fallimento, una specie di eunuco"

Il cantautore e disc jockey è stato protagonista dell'ultima puntata della stagione della celebre trasmissione di Rai 2

Jovanotti a Belve

Jovanotti è stato ospite dell'ultima puntata della stagione 2024 di Belve, seguitissimo programma televisivo condotto da Francesca Fagnani.

Il cantautore si è raccontato a tutto tondo, a partire dagli esordi: una classica storia di successo ottenuto anche contro la mancanza di fiducia di alcuni.

"Credo di avere fatto delle belle canzoni, ho portato nella musica italiana qualcosa che prima non c'era. Quando mi rivedo nei miei inizi sono sempre un po' imbarazzato. Mio padre continuava a dirmi che non si capiva perché avessi successo con la cosa che sapevo fare peggio, cioè la musica. Lui era convinto che avessi un futuro da artista, da pittore".

Jovanotti ha quindi ricordato gli esordi: "Ci sono diversi momenti in cui mi sono sentito arrivato. La prima volta che ho pensato di avercela fatta ero a Milano e sentii una mia canzone arrivare da una radio".

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Uno dei punti cardine dell'intervista della Fagnani è stato il commento sul presunto flirt con Valeria Marini: "Lei non mi si filava. Il flirt? Lo abbiamo avuto postdatato. A 18 anni era di un a bellezza incredibile, era un'attrazione. La invitai a venire a Roma a lavorare al Veleno, dove lavoravo io. Lei faceva la barista e io il deejay. Dice che baciavo molto bene? Non lo so. Voglio molto bene a Valeria e lei era talmente su un altro pianeta che io non esistevo proprio. Se c'è stato un bacio? Io sono un uomo elegante, non si parla di queste cose in pubblico. Posso dire che il buco all'orecchio me lo ha fatto lei. Mi mise un orecchino che poi si è infettato".

Quindi, Jovanotti ha parlato del suo rapporto con le donne e di come questo sia decisamente cambiato con l'arrivo del successo: "Se piaccio alle donne? A mia moglie piaccio. In generale, fino a prima di diventare famoso ero un fallimento totale, una specie di eunuco. Alle donne non sapevo proprio che dire. Poi la fama rende tutti fantastici, lì non dovevo fare niente".