Cosa serve al cinema di genere in Italia perché si riprenda? Jacopo Rondinelli e Fabio Guaglione hanno dato il loro interessante parere durante il nostro Ultrapop Festival: ci vuole un film esplosivo.

I due creatori di Ride, Jacopo Rondinelli e Fabio Guaglione, coi loro film hanno portato una ventata di novità nel cinema italiano degli ultimi anni, insieme a Lo chiamavano Jeeg Robot e Il primo re. Eppure sul nostro canale canale twitch ci hanno raccontato che per segnare davvero una svolta, nei cinema italiani ci serve ancora un film per scuotere definitivamente le menti:
"Ho visto che in produzione adesso c'è un film su Totti, Maradona, Baggio e probabilmente uscirà ancora qualcosa in merito al calcio" - ha iniziato Guaglione - "Ora abbiamo tutti i vari filoni del mare, Summer time, Sotto il sole di Riccione... è sempre così, non c'è mai un bilanciamento, la commedia "all'italiana" non deve sparire, ma dovremmo tornare a fare anche tantissimi film di genere. Ma sapete che c'è? Non è il pubblico che si deve abituare a questo tipo di prodotti, sono per prime le case produttrici e il mercato. Si fa fatica a industrializzare il processo. Il film di genere è una scatola, permette di far arrivare un prodotto a un pubblico, con un codice comprensibile, intrattenendolo, ma questa scatola si può riempire come si vuole. Dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, è stato un continuo passaggio su e giù. Serve un caso che esploda per spingere le case produttrici a cambiare le regole e investire."

"Un minimo di terreno fertile c'è ed è dato anche dai concorrenti, i canali streaming, pensiamo a Netflix finalmente che investe Curon" - ha commentato anche Rondinelli - "noi con Ride pensavamo di fare un film sportivo, con le go pro, invece abbiamo riscontrato il favore della critica e per assurdo la critica degli sportivi. Al di là che sia piaciuto o no, ti fa capire che si possono fare film del genere, a basso costo ma con tanta volontà. Ma non è semplice, soprattutto per gli attori. Non sono ancora abituati a girare alcuni film, tipo quelli a tema del super eroe. Certi ruoli ci devi mettere facce credibili, di spessore e allo stesso tempo devono essere credibili per il panorama italiano, devono ragionare come un italiano, come han fatto Gabriele Mainetti e Nicola Guaglianone. Perché il cinema italiano parte dalla scrittura. Chissà se sarà mai possibile."