L'11 novembre 1994, esattamente trent'anni fa, uscì nelle sale cinematografiche Intervista col vampiro, diretto da Neil Jordan e tratto dall'omonimo romanzo di Anne Rice. Il film fu un successo al botteghino con Tom Cruise e Brad Pitt a guidare un cast stellare per l'adattamento del romanzo gotico sul celebre vampiro Lestat.
Nel cast era presente anche una giovanissima Kirsten Dunst, allora undicenne, che offrì una performance straordinaria nel ruolo della vampira bambina Claudia, accudita da Lestat, interpretato da Tom Cruise, e Louis (Brad Pitt), mentre quest'ultimo riflette sul tempo trascorso con il primo a New Orleans nel corso di un'intervista, secoli dopo, con un giornalista (Christian Slater).
Natale sul set
Grazie alla sua performance, Kirsten Dunst ottenne una candidatura ai Golden Globe come miglior attrice non protagonista nel 1995, al fianco di star come Robin Wright, Dianne Wiest, Sophia Loren e Uma Thurman. Trent'anni dopo, Dunst ha riflettuto sul suo rapporto sul set con i colleghi maschi più grandi oltre al famoso bacio con Pitt che l'attrice ha sempre etichettato come disgustoso a causa della sua giovanissima età.
Una volta, sul set, Tom Cruise le addobbò anche il camerino per Natale:"Una mattina, intorno a Natale, ricordo di essere entrata nel mio camerino a Pinewood e lui aveva allestito un bellissimo albero per me, coperto di decorazioni". Da allora, Dunst riceve da Tom Cruise la famosa torta bundt al cioccolato bianco e cocco da 126 dollari che l'attore invia ai suoi amici famosi.
I lunghi provini
Kirsten Dunst ricorda i tantissimi provini affrontati per ottenere il ruolo:"Ho fatto molte, molte audizioni per questo ruolo. È stata una grande occasione per me, il mio ruolo di svolta. Poi ho fatto un altro screen test con Tom Cruise e ricordo che ero la più alta tra tutte le ragazze. Lui doveva prenderci in braccio e portarci in giro per vedere chi sembrava più giovane accanto a Tom e chi aveva l'aspetto più fanciullesco, immagino".
Cruise le dava anche consigli:"Ricordo che Tom mi sussurrava di nascondere le gambe sotto di me per sembrare più piccola possibile, dato che ero la più alta. Quindi capivo che, in un certo senso, faceva il tifo per me. Eravamo entrambi del New Jersey e credo che pensasse che doveva essere questa ragazza del Jersey a farcela".