Un pugno chiuso di questi tempi è difficile da vedere perfino nel Parlamento italiano o in una manifestazione di piazza, figuriamoci ad una Mostra del Cinema: per questo Bernardo Bertolucci che sbarca a Venezia con il pugno chiuso è già di per sè una notizia. Il regista è arrivato a Venezia per presentare quello che lui stesso definisce il suo film più personale.
The Dreamers - I sognatori è la storia di due gemelli Isabelle (Eva Green) e Theo (Louis Garrel)e del loro amico americano Matthew (Michael Pitt).
Il film, ambientato a Parigi, parte dalle proteste degli amanti di cinema che vivacemente si opposero al defenestramento del direttore Langlois che aveva creato la Cinémathèque, che, proiettando film di tutte le epoche, influì sulla formazione dei cineasti della "nouvelle vague". La storia dei tre ragazzi parte dall'appartamento dei ragazzi lasciato libero dai genitori. Qui i tre iniziano un gioco di conoscenza basato sull'erotismo e sulle emozioni, con domande su film famosi e chi sbaglia paga pegno. Intanto inizia la rivoluzione studentesca a cui si uniscono, nel finale del film, i tre ragazzi.
Bertolucci racconta che preparando il casting del film si è accorto che molti giovani non sanno cosa è il '68 e che molti genitori sembrano aver rimosso quel periodo ed allora ecco che lo stesso regista ci spiega cosa è stato quel movimento "I giovani, i ragazzi, possono vedere il '68 come qualcosa di straordinario. Andare a letto voleva dire risvegliarsi nel futuro, in un mondo cambiato, diverso. Sembra una piccola cosa ma non è così. E' per questo che i tre ragazzi del film vanno a duemila come bombe andrenaliniche. Vorrei comunicare ai ragazzi di oggi a cui non è dato di poter avere una speranza. Al massimo possono sperare di finire alla Rai, a Mediaset o a Sky. Speranze abbastanza misere. Spero che sognare 'i dreamers' abbia un elemento di contagio nei confronti dei ragazzi di oggi"
E speriamo che davvero sia così.