Dopo essersi riunita per quasi dieci ore in camera di consiglio la giuria della Corte Superiore di Los Angeles ha giudicato Harvey Weinstein, uno dei produttori più celebri nella storia di Hollywood, colpevole di stupro ai danni di Jane Doe 1 (nome in codice della modella accusatrice) nel 2013.
Il processo era iniziato a fine ottobre e adesso per Weinstein si parla di una pena in carcere compresa tra i 18 e i 24 anni. L'ex boss della Miramax si trovava già dietro le sbarre dopo essere stato giudicato colpevole di stupro e aggressioni sessuali due anni fa a New York. La condanna di allora era pari a 23 anni.
La giuria non è invece riuscita a raggiungere un verdetto finale sulle accuse che gli erano state mosse da Jennifer Siebel Newsom, la moglie del governatore della California Gavin Newsom, e anche da un'altra donna, identificata come Jane Doe 2. Harvey Weinstein è stato invece assolto dalle accuse mosse nei suoi confronti da Jane Doe 3, massaggiatrice che avrebbe confidato le molestie subite a un altro cliente famoso, ovvero Mel Gibson.
Siebel Newsom ha voluto commentare il verdetto con una dichiarazione al vetriolo ai microfoni di Fox News: "Harvey Weinstein non potrà mai violentare un'altra donna. Passerà il resto della sua vita dietro le sbarre, dove deve stare. Harvey Weinstein è un predatore seriale e quello che ha fatto è uno stupro. Per tutta la durata del processo, gli avvocati di Weinstein hanno usato sessismo, misoginia e tattiche di bullismo per intimidire, avvilire e ridicolizzare noi sopravvissute. Questo processo ci ha ricordato che la società ha ancora del lavoro da fare. A tutte le sopravvissute là fuori: vi vedo, vi sento e sono al vostro fianco".