Gwyneth Paltrow ha atteso a lungo prima di commentare la biografia non autorizzata firmata da Omy Odell e pubblicata lo scorso luglio. L'attrice, che non ha partecipato a Gwyneth: The Biography ha pesantemente criticato il testo definendolo "sessista" per il modo in cui la ritrae.
Il ritratto della star che emerge è frutto delle 200 interviste a persone che la conoscono o hanno lavorato con lei condotte da Amy Odell. La biografia, a cui Gwyneth Paltrow non ha partecipato in alcun modo, copre ogni aspetto della sua vita, dall'infanzia alle sue relazioni sentimentale e alla sua carriera di attrice, affrontando anche le accuse più infami, come quella secondo cui Paltrow avrebbe rubato la sceneggiatura di Shakespeare in Love a Winona Ryder.
"È tutto sbagliato, la verità su chi sono, quale sia il mio impatto", ha detto Gwyneth Paltrow a British Vogue a proposito della biografia, specificando di non averla letta personalmente, ma suo marito Brad Falchuk invece l'avrebbe fatto. "Lui mi ha detto: 'È pessima. È scritta davvero male'. Io ho risposto: 'Ok'. Le cose che ho letto sulla rivista People e su altre testate che ne hanno parlato erano tutte sciocchezze".
Cosa ha infastidito Gwyneth Paltrow della biografia su di lei?
Pur non avendo letto il libro di Amy Odell, il ritratto non sempre lusinghiero che emerge ha infastidito Gwyneth Paltrow a tal punto da sentire il bisogno di parlarne pubblicamente. L'attrice lo ha definito "molto sessista. Ho pensato: 'Ok, aspetta un attimo. Perché gli uomini hanno come biografo Walter Isaacson e io ho questa hacker?".
Tra le illazioni che non le vanno giù le voci secondo cui il libro conterrebbe critiche a Goop - sito web commerciale dedicato allo wellness gestito dalla Paltrow - da parte di fonti anonime, secondo che la sua leadership creerebbe "caos".
"Questo mi dà fastidio. 'Oh, Goop ha una cultura tossica'. Mi fa impazzire perché non abbiamo mai avuto una cosa del genere", ha detto l'attrice. "Certo, abbiamo avuto un paio di persone tossiche e, a causa della mia paura del confronto, forse non ho affrontato la questione abbastanza in fretta. È una cosa che ha un effetto a cascata e me ne assumo totalmente la responsabilità. Ma la nostra è una cultura così bella. È qualcosa di cui sono così orgogliosa e su cui ho lavorato così duramente".
L'attrice ci tiene a difendere Goop dalle critiche specificando che "siamo tutti esseri umani che vanno al lavoro, a volte con questioni irrisolte che poi vengono fuori. Le persone possono avere brutte esperienze lavorative ovunque. Ma posso garantire che se vi portassi nell'ufficio di Goop a Santa Monica, direste, 'Di cosa diavolo stanno parlando queste persone?'. Vedreste team davvero coinvolti, davvero brillanti, altamente collaborativi ed entusiasti. Quindi non mi piace questo genere di cose: hanno un impatto sul team."
Al momento della pubblicazione, Gwyneth: The Biography ha fatto discutere per gli aneddoti sulla vita di Gwyneth Paltrow contenuti in essa e non sempre verificati. Secondo il libro, la Paltrow avrebbe impedito a Russell Crowe di essere ingaggiato per il ruolo del suo interesse sentimentale nel film Delitto perfetto perché i due avevano già avuto una relazione. Una fonte avrebbe, inoltre, riferito a Odell che l'attrice, dal 22 gennaio al cinema al fianco di Timothée Chalamet nel biopic sul ping pong Marty Supreme, avrebbe accettato di recitare nel film targato A24 solo per aumentare la visibilità e le vendite su Goop. Rinvangata anche la storia secondo cui Paltrow avrebbe rubato il copione di Shakespeare in Love dalla scrivania di Winona Ryder dopo che lei aveva rifiutato il progetto. Verità o calunnie?