Grande Fratello: il direttore di Canale 5 difende il reality show dal Codacons, che replica

Il Codacons ha presentato un esposto contro Il Grande Fratello, Canale 5 ha replicato con un comunicato ufficiale, mentre l'associazione ha rilanciato le accuse.

Alfonso Signorini durante una puntata del Grande Fratello

Nei giorni scorsi, il Codacons ha presentato un esposto alla Procura di Milano contro il Grande Fratello, denunciando presunti televoti truccati. L'associazione a tutela dei consumatori non si era fermata qui: con una lettera indirizzata all'Agcom, aveva richiesto la chiusura immediata del programma. A rispondere a queste accuse, poco fa, è stato Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5, che ha diffuso un comunicato ufficiale per chiarire la posizione della rete.

La replica di Canale 5: Giancarlo Scheri difende il programma

"Mi permetto di rispondere alle vostre osservazioni, evidenziando come il programma, a nostro avviso, rispetti norme e regolamenti e, senza dubbio, la dignità umana" ha dichiarato Scheri, replicando alle accuse del Codacons. Ha poi precisato che Pier Silvio Berlusconi, pur avendo tracciato una chiara linea editoriale per un'offerta televisiva moderna e di qualità, non può esercitare un controllo diretto su ogni dettaglio delle trasmissioni. Il compito di garantire il rispetto di tali principi spetta alle produzioni e alla direzione di rete.

Scheri ha inoltre sottolineato che il Grande Fratello è un reality show, un genere televisivo presente da decenni e seguito con passione da milioni di italiani. Come in ogni contesto in cui interagiscono persone reali, ha ammesso che possono verificarsi episodi più o meno edificanti. Tuttavia, ha ribadito che quando emergono situazioni eccessive, la rete interviene prontamente. "Bollare un intero programma come 'trash' a causa di singoli episodi sarebbe una semplificazione ingiusta e fuorviante", ha aggiunto.

Giancarlo Scheri
Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5

Infine, il direttore di Canale 5 ha voluto spostare l'attenzione su un'altra questione cruciale: il ruolo del web nella diffusione di contenuti non regolamentati. "Oggi il vero terreno dove i contenuti sfuggono a ogni forma di regolamentazione è il web. I social network e le piattaforme digitali offrono materiale ben più estremo, accessibile senza alcun filtro. La televisione, al contrario, mette a disposizione strumenti preziosi come il parental control, che consente di limitare la visione di programmi ritenuti non adatti, e il telecomando resta il miglior strumento per decidere", ha concluso Scheri.

L'accusa del Codacons: contenuti non moderati e spettacolarizzazione

Subito dopo, è arrivata la replica del'associazione consumatori, che ha accusato il programma non solo di non aver moderato episodi di bestemmie, atti osceni, sesso esplicito e comportamenti violenti, ma a volte di averli addirittura spettacolarizzati. L'associazione ha citato diversi esempi di contenuti trasmessi senza una corretta moderazione, non solo da Mediaset, chiedendo una maggiore vigilanza.

Il Codacons contro Affari Tuoi: arriva un esposto per il programma dei pacchi di Rai 1 Il Codacons contro Affari Tuoi: arriva un esposto per il programma dei pacchi di Rai 1

Il Codacons ha dunque rinnovato l'invito a prendere provvedimenti concreti per evitare che simili episodi si ripetano. Nel suo esposto all'Agcom, il Codacons aveva chiesto all'Autorità Garante di avviare con urgenza un'istruttoria e adottare provvedimenti volti alla chiusura del programma. L'associazione aveva citato l'articolo 37 del Testo unico per la fornitura di servizi media audiovisivi, che vieta contenuti violenti in televisione, specialmente a tutela dei minori.