Un'emozionata e afona Meryl Streep ha calcato il palco dei Golden Globes, accolta da una standing ovation, per ricevere il Cecil B. DeMille Award alla carriera. Il suo appassionato discorso si è trasformato in una critica contro il Presidente Donald Trump.
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"Tutti noi in questa stanza al momento apparteniamo ai segmenti d'America più sbeffeggiati: Hollywood, gli stranieri e la stampa" ha esordito l'attrice, elencando i vari stati in cui sono nati e cresciuti alcuni attori tra il pubblico e concludendo che Hollywood è un luogo fatto di persone che provengono da altre parti del mondo. "Hollywood pullula di stranieri e se li cacciate via tutti, non vi resterà nient'altro da guardare che il football e le arti marziali, che non sono arti".
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Criticando Donald Trump senza nemmeno nominarlo, Meryl Streep ha proseguito il suo accorato discorso dicendo che "la mancanza di rispetto genera mancanza di rispetto, la violenza genera violenza" e ricordando l'incidente occorso a novembre durante il quale il nuovo Presidente si è fatto beffe di un giornalista del New York Times con una disabilità fisica. "Quando un potente usa la propria posizione per bullizzare il prossimo, perdiamo tutti" ha aggiunto l'attrice, ricordando quanto sia importante proteggere i giornalisti e salvaguardare la verità.
La Streep ha ricordato l'amica Carrie Fisher, scomparsa di recente, aggiugendo: "Come mi ha detto una volta la mia amica Principessa Leia, prendi il tuo cuore spezzato e mettilo nell'arte".
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