Il ritorno dei Golden Globe 2023 coincide col riaccendersi delle polemiche sulle candidature ricevute e su quelle mancanti. fa notizia la scelta della Hollywood Foreign Press di escludere Tom Cruise dalla rosa a miglior attore nonostante le due candidature ricevute da Top Gun: Maverick per il miglior film drammatico e per la miglior canzone originale. Meno sorprendente la scelta dii omettere la candidatura di Will Smith per Emancipation dopo lo schiaffo a Chris Rock durante la cerimonia di consegna degli Oscar 2022. E la polemica cresce sui social media anche per via dell'assenza di registe nella rosa dei candidati per la miglior regia.
La scelta di non candidare Tom Cruise rappresenterebbe una vendetta della Hollywood Foreign Press alla reazione dell'attore che, in polemica con l'assenza dii candidature black nel 2021, ha deciso di restituire le tre statuette vinte in passato. Quella decisione ha seguito l'annuncio della NBC per cui la rete - che è stata la casa dei Golden Globe per decenni - non avrebbe più trasmesso la cerimonia di consegna dei premi in diretta tv fino a quando l'HFPA non avesse attuato riforme significative.
Nel caso di Will Smith, Emancipation - Oltre la libertà non ha ottenuto nessuna candidatura e questo non depone a favore del dramma sullo schiavismo in vista degli Oscar.
Ma è l'assenza di registe ad alimentare le polemiche più accese sui social. Solo uomini candidati nella categoria Miglior Regista che vedrà contendersi la statuetta James Cameron per Avatar: La via dell'acqua, Daniel Kwan e Daniel Scheinert per Everything Everywhere All At Once, Baz Luhrmann per Elvis, Martin McDonagh per Gli spiriti dell'isola e Steven Spielberg per The Fabelmans.
Poco dopo l'annuncio delle nomination ai Golden Globe 2023, i fan si sono rivolti ai social media per esprimere la loro indignazione per le registe donne che sono state snobbate. Molti hanno espresso il loro disappunto per le nomination tutte maschili, soprattutto considerando l'ottimo lavoro svolto dalle registe quest'anno, tra cui Sarah Polley in Women Talking, Gina Prince-Bythewood in The Woman King, Charlotte Wells in Aftersun e Chinonye Chukwu in Till, tutti titoli acclamati dalla critica, ma le cui registe sono state snobbate.