Il giovane Stalin, la biografia di Simon Sebag Montefiore che racconta la vita di Joseph Stalin come gangster rapinatore di banche nella Russia pre-rivoluzionaria, sarà adattato per il cinema.
Il lungometraggio è prodotto da Independent Film Project (IFP), società con sede in Georgia di Archil Gelovani e Sergey Yahontov, produttori del recente vincitore del premio speciale della giuria a Venezia April, insieme a Sam Taylor di Film and Music Entertainment, con il finanziamento di Access Entertainment di Len Blavatnik, che ha sostenuto l'acclamato film di Jonathan Glazer vincitore dell'Oscar La zona d'interesse.
Previsto per la produzione nella stagione 2025/26, il biopic racconterà la storia di come un minuscolo ventenne, Soso (soprannome datogli dalla madre), guidò un gruppo di rivoluzionari in una massiccia rapina alla Banca Imperiale a Tbilisi nel 1907 e nel frattempo divenne l'uomo conosciuto come Stalin. Come si legge nella descrizione, questo era "il selvaggio Oriente, fatto di cosacchi, pistoleri bolscevichi, polizia segreta dello zar e brigate protofasciste".
Di seguito la sinossi della biografia: "Quali eventi fecero del giovane Josif, figlio di Beso il Matto, calzolaio, il potente e temuto Stalin, l'"uomo d'acciaio" che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del Novecento e per un trentennio ha tenuto in pugno i destini di milioni di uomini? Nato alla periferia dell'Impero zarista, in una famiglia georgiana novera e tenuta insieme dalla determinazione della madre Keke, Stalin è uno studente dotato ma ribelle.
Leader naturale, carismatico seduttore, sogna un futuro da cavaliere e cantore della propria terra, ma segue i consigli materni ed entra in seminario. La sua vera vocazione è però quella del rivoluzionario. Vi si applica con un talento privo di remore morali, rivelandosi capobanda e cospiratore fuori del comune, impegnato in un'attività frenetica di espropri, rapine, omicidi mirati e attentati compiuti per finanziare il nascente partito bolscevico. La svolta dell'ottobre 1917 lo vedrà al fianco di Lenin come uomo d'azione di spietata efficacia, che farà tacere ogni dissenso. Prevarrà poi su Trockij e gli altri avversari interni, portando ai vertici del potere i compagni di lotta degli anni giovanili.
Di recente, la figura di Stalin è stata ritratta nei suoi ultimi giorni in Morto Stalin, se ne fa un altro, film di Armando Iannucci presentato al Torino Film Festival nel 2017.