Ginevra Elkann è al Toronto International Film Festival per presentare il suo nuovo film Te l'avevo detto, un'opera corale concepita durante la pandemia che vede un cast prevalentemente al femminile in cui spiccano Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi e Alba Rohrwacher. Tra gli interpreti maschili, oltre a Riccardo Scamarcio, è l'attore americano Danny Huston a lasciare un segno nel ruolo di un prete italo-americano alle prese con una dipendenza dall'eroina.
Quando a Roma, nel mese di gennaio, un'ondata di caldo anomalo colpisce la Città Eterna, un gruppo di persone vede progressivamente aumentare le proprie ossessioni di pari passo con l'aumento della temperatura. Sesso, cibo, droghe, alcool, religione: tutto ciò che i protagonisti cercano faticosamente di tenere a bada straborda, portandoli verso un crollo mentale annunciato. C'è Pupa, una pornostar ormai in pensione (Valeria Golino), c'è l'artista alcolizzata (Alba Rohrwacher) il cui figlio le viene portato via dall'ex con il cuore in frantumi (Riccardo Scamarcio) e c'è una madre psicopatica ossessionata da Pupa e interpretata da Valeria Bruni Tedeschi.
Te l'avevo detto, però, non è un dramma come si potrebbe pensare, secondo Ginevra Elkann è "un dramedy o una commedia dark". Intervistata da Variety spiega che tutto dipende dalla prospettiva con cui si guardano le cose: "ritengo che sia importante che i personaggi, anche se vivono in una situazione molto drammatica e sono sottoposti a turbolenze interne, possano comunque essere divertenti".
Ma a colpire, nel nuovo film della regista di Magari, è la presenza di un attore del calibro di Danny Huston (21 Grammi - Il peso dell'anima, The Aviator) alle prese con il primo ruolo italiano nei panni di un prete italo-americano tossicodipendente. L'attore, figlio del regista John Huston e fratellastro dell'attrice Anjelica Huston, è nato a Roma e cresciuto in Italia e, come dice Elkann "Parla italiano con accento romano", praticamente perfetto per il ruolo. "Abbiamo lavorato molto insieme ed è stato incredibile. È un sacerdote che in realtà è un ex eroinomane e sta iniziando a ricaderci per motivi emotivi. Danny ha portato molta umanità a questo personaggio. Mi piace il fatto che sia la prima volta che interpreta un ruolo in italiano, e penso che sia davvero un attore molto bello e che dia molta densità a questo personaggio", ha dichiarato la regista a Variety.
Il film affronta in modo originale, eclettico, un argomento che tocca tutti: il caldo anomalo di queste ultime estati. Lo fa rendendo Roma la vera protagonista, che conferisce un'ambientazione di certo caratteristica. "Mi sono chiesta: 'E se facesse sempre così caldo? E se dovessimo vivere in un mondo in cui tutto è ingiallito? Con tutti gli alberi scomparsi?' È così che è iniziato", ha detto Elkann, che ha poi spiegato il processo che ha portato alla sua realizzazione: "Come si fa a trasmettere il calore in un film? Come si può dare quella sensazione di leggero soffocamento? Ci abbiamo lavorato molto in preparazione, decidendo di dividere il film in quattro parti e ognuna con una colorazione diversa che rappresentasse le diverse fasi del calore".