Nati due volte è il libro di Giuseppe Pontiggia a cui il regista Gianni Amelio si è inspirato per il suo ultimo film Le chiavi di casa, ultimo film italiano in concorso a Venezia.
Amelio, già vincitore del Leone d'oro nel 1998 con il suo Così Ridevano, ci riprova con un film che è la storia di un rapporto tra un padre, Kim Rossi Stuart, ed il figlio portatore di handicap, Andrea Rossi, un ragazzo di quindici anni con un handicapp psoicomotorio; a completare il cast c'è Charlotte Rampling.
Il film racconta la storia di Paolo, handicappato dalla nascita a causa di complicazioni sopravvenute durante il parto, in cui la madre perse la vita. Lo hanno cresciuto gli zii, perché il padre, sconvolto dalla tragedia, lo ha abbandonato a sé stesso. Ma dopo essersi fatto una nuova famiglia Gianni ha voglia di riavvicinarsi al figlio abbandonato.
Il film è stato accolto dagli applausi della stampa durante la consueta proiezione dedicata ai giornalisti specializzati. Nel corso della conferenza stampa, tenutasi dopo la proiezion,e il regista calabrese ha affermato "questo film vuole dire solo una cosa: non piangiamoci addosso e riconosciamo tutti le nostre diversità, che non sono solo quelle visibili all'esterno."
Oggi la televisione ci ha abituato a trattare alcuni temi, come quello dell'handicap, con il gusto della ricerca della lacrima strappata all'ascoltare, solo per il gusto dell'audience, per questo Amrelio ci tiene a precisare: "Non c'è compiacimento, né pietismo da lacrimuccia da versare sul caso umano in questo film".
A proposito di Andrea, che il regista incontrò per caso in una piscina, mentre e il ragazzo sfidava e vinceva i ragazzi "abili" in una gara di nuoto con l'uso di un solo braccio e di una sola mano, Amelio ha detto: "Andrea è molto determinato e se non vuole fare una cosa non c'e' verso. Ma sempre, quando non abbiamo potuto girare le battute che avevo in mente originariamente, ne abbiamo inventate altre che avevano lo stesso significato e con cui lui si trovava evidentemente piu' a suo agio."