Freddie Mercury, il suo ultimo desiderio prima di morire svelato da un collaboratore

Freddie Mercury, sentendo approssimarsi la morte, avvenuta il 24 novembre 1991, chiese che fosse esaudito un suo ultimo desiderio: a raccontarlo è stato il fedele collaboratore Peter Freestone.

Freddie Mercury non è morto senza aver realizzato l'ultimo desiderio: ammirare la sua collezione di opere d'arte. Il frontman dei Queen si è spento a Londra il 24 novembre del 1991, dopo aver reso pubblica meno di 48 ore prima la propria malattia.

Tuttavia, come ha raccontato Peter Freestone, prezioso collaboratore di Freddie Mercury per 12 anni, l'artista aveva deciso di vivere gli ultimi giorni facendo le cose che più amava, ricevendo gli amici più cari (che facevano "turni" anche di 12 ore per non lasciarlo mai solo), cercando, insomma, di rimanere perfettamente lucido e fedele al suo spirito. Ed è proprio a Freestone che, a poche ore dalla morte, Freddie Mercury chiese di aiutarlo a realizzare un ultimo desiderio: ammirare per l'ultima volta la propria collezione di quadri e oggetti d'arte che dimorava al piano inferiore della sua casa.
Era il 20 novembre 1991 quando Terry Giddins, la sua guardia del corpo, prese in braccio Freddie Mercury come un bambino per portarlo nella stanza giapponese: "Terry lo portò di sotto, poi prese a camminare nel salone e nella stanza giapponese con uno di noi che lo sosteneva. Raccontava di quando e come aveva acquistato alcune delle opere presenti. L'atmosfera era tranquilla in casa in quegli ultimi giorni, e Freddie rimase il Freddie che tutti noi conoscevamo, fino alla fine".

Di quelle ultime ore ha raccontato anche Elton John nella sua autobiografia "Me", arrivata nelle librerie lo scorso 15 ottobre. Il compositore britannico era uno dei migliori amici di Freddie Mercury, tanto che ha esplicitamente dichiarato di non avere visto Bohemian Rhapsody e di non avere intenzione di guardarlo. Il film, che ha trionfato durante l'ultima notte degli Oscar, non ha raccontato la malattia e la morte di Freddie Mercury (per questo in molti avevano ipotizzato un sequel) ma ha comunque fatto del frontman dei Queen il suo assoluto protagonista. La performance di Rami Malek nei panni di Mercury è stata amata e criticata in egual misura ma è stata in effetti il tratto distintivo di un film che ha portato nelle casse dei suoi produttori quasi un miliardo di dollari (sarà anche per questo che proprio i produttori di Bohemian Rhapsody hanno annunciato un biopic su Michael Jackson, cercando di trovare la propria fortuna ancora in campo musicale?).

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In effetti Elton John stesso ha speso parole d'elogio per Malek nei panni del suo caro amico, ha però dichiarato sul film: "Ne ho visto un pezzettino e penso che Rami Malek sia fantastico. Io però, essendo stato il più caro amico di Freddie, non sono riuscito a proseguire". Tutta questione di nostalgia e di ricordi amari e dolci insieme, come quelli che lo assalgono ogni volta che guarda quell'ultimo regalo di Freddie Mercury. Il giorno di Natale del 1991, infatti, suonarono alla porta di Elton John con un regalo: era di Freddie Mercury. "Si trattava di un quadro di un artista di cui collezionavo i lavori. C'era un biglietto che diceva 'Cara Sharon ho pensato che ti potesse piacere. Con amore Melina'. Aveva pensato ai regali di Natale di un Natale che sapeva di non poter vivere".