Florence Korea Film Fest: K-Woman, 5 pellicole per esplorare il ruolo della donna nel cinema coreano

Tra le novità della 15° edizione della rassegna fiorentina il focus K-Woman, cinque pellicole per esplorare il ruolo della donna nel cinema coreano.

Novità assoluta all'interno della 15° edizione del Florence Korea Film Fest. La rassegna fiorentina, in programma dal 23 al 31 marzo, dedicherà un approfondimento al ruolo della donna nel cinema coreano. K-Woman, questo è il nome scelto per la sezione, ospita cinque film.

The Bacchus Lady: Youn Yuh-jung in un momento del film
The Bacchus Lady: Youn Yuh-jung in un momento del film

Da non perdere The Bacchus Lady, opera applaudita alla Berlinale 2016 che sarà presentata in prima italiana dal regista Lee Jae-yong, ospite del festival. In questo lavoro controverso e commuovente si affronta la questione delle prostitute di mezza età, molto comuni in Corea attraverso la storia di So-young, una donna con un discreto numero di clienti che si troverà non solo a prendersi cura di un bambino filippino separato dalla madre, ma anche ad offrire agli uomini che incontra favori diversi da quelli a cui è abituata. Anche loro, infatti, cominciano a invecchiare, e con l'anziana età arriva anche il desiderio di andarsene dignitosamente.

Da segnalare anche Mrs. B. A North Korean Woman di Jero Yun, la storia vera presentata a Cannes 2016 di una donna nordcoreana che, lasciati il marito e i figli, viene venduta da dei contrabbandieri ad un contadino cinese. Per guadagnarsi la vita in Cina e aiutare la famiglia in Corea del Nord inizia a dedicarsi al traffico di droga. Affronta un rischiosissimo viaggio insieme ad altri immigrati clandestini per riunirsi con i figli e il marito in Corea del Sud, ma malgrado la gioia di stare di nuovo con i suoi ragazzi, ormai cresciuti, la donna sente il legame con la famiglia e il compagno lasciati in Cina.

Un altro documentario è Man-sin, lavoro firmato da Park Chan-Kyong (fratello del più noto Park Chan-Wook) su Kim Keum-hwa, una delle più grandi sciamane coreane, divenuta un tesoro nazionale per il suo paese. Nata nel 1931 nella provincia di Hwanghae in Corea del Nord, la sua straordinaria vita si snoda attraverso la storia della nazione: dall'oppressione dello sciamanesimo nel corso del ventesimo secolo, al periodo della colonizzazione giapponese, fino alla Guerra di Corea e il New Community Movement negli anni 70.

Spazio al thriller con la prima italiana di The Truth Beneath, una sorta di House of Cards firmato dal regista Lee Kyoung-mi e scritto in collaborazione con il regista Park Chan-wook. Yeon-Hong, Jong-Chan e la loro figlia adolescente Min-Jin sembrano essere la famiglia perfetta. Jong-Chan sta concorrendo all'elezione come membro dell'Assemblea Nazionale e sua moglie lo sta aiutando con la campagna elettorale. Il giorno in cui Min-Jin scompare misteriosamente Yeon-Hong inizia una disperata indagine mentre il marito, per quanto preoccupato, continua a dedicarsi al lavoro. Nella sua solitaria ricerca la donna scoprirà aspetti della vita di sua figlia che non conosceva.

Infine il torbido Misbehavior di Kim Tae-Yong. Hyo-joo è insegnante in una scuola superiore maschile. Per sostituire una collega andata in maternità prende in carico una nuova classe che conta tra gli allievi l'affascinante Jae-ha, un promettente ballerino di danza classica. Nella scuola prende servizio anche Hae-young, figlia del presidente del consiglio di amministrazione dell'istituto che sembra intenzionata a fare amicizia con Hyo-joo, malgrado la freddezza di quest'ultima che scopre ben presto la passione segreta che lega la giovane collega a Jae-ha.

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