Emis Killa si ritira da Sanremo 2025. A comunicarlo è lui stesso nelle stories di Instagram, poche ore dopo aver saputo (dai giornali) di essere indagato per associazione a delinquere in merito all'inchiesta sugli ultras di Milan e Inter.
Emis Killa: "Importante che l'indagine faccia il suo corso"
Il rapper, 35 anni, al secolo Emiliano Rudolf Giambelli, ammette di essere stato informato del nuovo provvedimento a suo carico solo quando la notizia era ormai di dominio pubblico: "A me è stato notificato esclusivamente il daspo, che è un atto amministrativo e non penale".
Accetta però gli sviluppi dell'indagine, e si augura che la giustizia possa fare il suo corso: "Se questo corrisponderà al vero sarà importante che l'indagine faccia il suo corso e la magistratura possa lavorare in serenità senza polemiche o pressioni e circhi mediatici". Per questo ha deciso, a meno di due settimane dall'inizio, di rinunciare a Sanremo 2025, dove sarebbe stato in gara con la sua Demoni.
Il ringraziamento a Carlo Conti
C'è naturalmente molta amarezza nelle sue parole: "Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare". Quanto accaduto non toglie, almeno per ora, la voglia al rapper di riprovarci quando e se la tempesta si sarà placata: "Confido che tutto si risolverà al più presto, per il meglio, e spero di poter affrontare in futuro un Festival in cui ad essere centrale sia la musica, poter portare la mia canzone, parlare solo di quella e divertirmi, come avrebbe dovuto essere quest'anno".
Come mai Emis Killa è finito nell'inchiesta sugli Ultras di Milan e Inter
Lo scorso ottobre la casa di Emis Killa era stata perquisita nell'ambito dell'inchiesta sugli ultrà di Inter e Milan. Denominata "Doppia curva", coordinata dalla Dda di Milano e dalla squadra Mobile, l'operazione aveva portato, lunedì 30 settembre, alla perquisizione di 60 persone in totale e all'arresto di 19.
Nell'abitazione di Vimercate erano stati trovati tirapugni, sfollagente e coltelli. Ma come mai il suo nome era comparso nell'inchiesta? Per i rapporti con Luca Lucci, capo della curva sud degli ultrà del Milan, uno tra le 19 persone finite in carcere (amico, tra gli altri, anche di Fedez), e Fabiano Capuzzo, con cui gestice un barber shop a Monza.
Emis Killa, in particolare, era stato identificato con altri 14 ultras intenti a malmenare uno steward allo stadio (dagli atti risulta come lui fosse un semplice "osservatore").
Fino alla nuova notifica di ieri, sul rapper pendeva un Daspo del questore di Milano che gli impediva la partecipazione a eventi sportivi per i successivi 3 anni.