Emily Blunt ha dichiarato di essere fermamente contraria all'uso di algoritmi per stabilire decisioni da prendere all'interno dell'industria cinematografica. Intervistata da Vanity Fair Italia, la star di The Fall Guy ha preso ad esempio proprio Oppenheimer per indicare un film che secondo i parametri dell'algoritmo non doveva essere realizzato: un biopic con rating R della durata di tre ore e senza scene d'azione.
"Alcune nuove cose mi frustrano: gli algoritmi, ad esempio. Odio quella fottuta parola, scusate l'espressione! Come può essere associata all'arte e al contenuto? Come possiamo permettere che determini cosa sarà di successo e cosa no?. Permettetemi di usarlo come esempio. Ero in un film di tre ore su un fisico che ha avuto l'impatto che ha avuto. Gli algoritmi probabilmente non l'avrebbero compreso. La mia speranza è che Oppenheimer e progetti simili non siano considerate anomalie, che smettiamo di tradurre l'esperienza creativa in diagrammi".
Il successo di Oppenheimer
Nel film di Christopher Nolan, Emily Blunt interpreta Kitty Oppenheimer, la moglie del protagonista J. Robert Oppenheimer (Cillian Murphy). Tra pochi giorni tornerà al cinema con il nuovo film diretto da David Leithc, The Fall Guy, in cui recita al fianco di Ryan Gosling.
Poco tempo fa, Christopher Nolan aveva sottolineato la portata del successo del suo film:"Ho appena realizzato un film di tre ore su Robert Oppenheimer che ha una classificazione R, metà è in bianco e nero e ha incassato un miliardo di dollari. La cosa pazzesca è che è letteralmente il film di maggior successo che abbia mai fatto. Faccio questo lavoro da vent'anni e nel Regno Unito è il mio film di maggior incasso. Quindi, mi sento molto bene riguardo allo stato dell'industria cinematografica, basandomi sulla mia esperienza personale. Ma anche basandomi sul vedere altri film emergere, vedere il pubblico tornare in sala".
Nel cast di Oppenheimer anche Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett e Matt Damon.