L'estate terribile di Ellen DeGeneres sembra non avere fine: la villa in cui la conduttrice vive con la moglie Portia de Rossi è stata svaligiata lo scorso 4 luglio e il magazine The Sun ha appreso che la polizia è convinta che si tratti di un inside job, un "lavoro" commesso da qualcuno che conosce Ellen, o lavora per lei.
Ellen DeGeneres ricorderà a lungo l'estate del 2020: oltre alle recenti accuse di aver creato un ambiente di lavoro tossico dietro le quinte del suo programma televisivo, la conduttrice e sua moglie hanno subito un furto nella loro villa di Montecito. In un primo momento la polizia ha dichiarato che la villa era "stata presa di mira a causa dello status di celebrità della vittima". The Sun però ha appreso che lo sceriffo di Santa Barbara ha comunicato al direttore esecutivo dell'associazione che riunisce gli abitanti di Montecito che si tratta di un "lavoro interno". Nella newsletter, inviata per mail il 12 agosto, si legge: "Se si trattasse di un caso di un'effrazione da parte di estranei, vi avremmo avvertito di stare all'erta e chiudere tutto. Secondo il nostro sceriffo tenente Arnoldi, si tratterebbe invece di un lavoro interno". Di conseguenza, l'associazione di quartiere - che include celebrità come Oprah Winfrey, Ariana Grande e da poco, Meghan Markle e il principe Harry - ha detto ai residenti di che non c'è timore di altre rapine imminenti.
L'ufficio dello sceriffo di Santa Barbara ha detto a The Sun che non ci sono aggiornamenti da segnalare mentre continuano le indagini. I giornali ignorano se le due celebrità fossero a casa al momento dell'irruzione. Secondo quanto riportato da TMZ sarebbero stati rubati gioielli e orologi molto preziosi.
L'incidente è avvenuto dopo che Ellen è stata presa di mira per aver detto che essere bloccata nella sua villa era "come essere in prigione". Una settimana dopo la conduttrice è stata accusata di aver consentito un ambiente di lavoro tossico. Alcuni dipendenti l'hanno tacciata di razzismo e intimidazione mentre altri collaboratori hanno affermato di essere stati licenziati solo perché avevano preso un permesso medico o giorni di ferie per partecipare ai funerali di un familiare.