È sempre Cartabianca, Enzo Iacchetti sbotta in diretta a Eyal Mizrahi: “Fascista? Ti prendo a pugni!”

La discussione sul genocidio a Gaza tra Enzo Iacchetti e il presidente della Federazione Amici di Israele deraglia in insulti e minacce. Berlinguer prova a ricucire ma il volto storico di Striscia non ci sta.

Enzo Iacchetti a È sempre Cartabianca

Un botta e risposta ad altissima tensione ha incendiato l'ultima puntata di È sempre Cartabianca su Retequattro. Enzo Iacchetti e Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele, si sono scontrati duramente durante il segmento dedicato alla guerra nella Striscia di Gaza.

Tra accuse reciproche, parole al vetriolo e il pubblico ammutolito, il clima è rapidamente degenerato fino alla minaccia dell'attore e presentatore di lasciare il programma condotto da Bianca Berlinguer.

Enzo Iacchetti si infuoca su Gaza a È sempre Cartabianca

Una foto di Enzo Iacchetti
Enzo Iacchetti

La miccia si accende quando Enzo Iacchetti denuncia, con toni indignati, le condizioni della popolazione palestinese e parla di genocidio a Gaza, senza mezzi termini.

Mizrahi ribatte con una prima frase che lascia di stucco il volto storico di Striscia la Notizia mentre parla dei tanti bambini uccisi ("Definisca bambini", dice Mizrahi) e poi accusandolo di non conoscere i fatti. Infine lo bolla con un'etichetta che fa esplodere la polemica.

A quel punto l'attore reagisce furiosamente, contestando la versione del suo interlocutore e l'atteggiamento di chi, a suo dire, minimizza il numero delle vittime civili. La conduttrice interviene più volte per stemperare gli animi, ma lo scontro si fa via via più acceso.

Mizrahi accusa Iacchetti di essere un fascista e l'ex conduttore sbotta

Nel culmine della lite, dopo essere stato definito fascista, Iacchetti sbotta à la Mario Brega: "Fascista? Ti prendo a pugni!". In studio cala un gelo improvviso, mentre Bianca Berlinguer tenta di riportare la calma.

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Iacchietti, però, non ci sta e minaccia di uscire dal programma: "Se si negano questi numeri, me ne vado". Le telecamere indugiano sui volti tirati degli ospiti, la discussione prosegue tra sovrapposizioni e richiami all'ordine.

Cosa succede ora? Le reazioni e possibili strascichi

L'episodio ha immediatamente acceso il dibattito sui social: da un lato c'è chi considera la sortita di Enzo Iacchetti un atto di responsabilità civile, dall'altro chi ne critica i toni sopra le righe.

Resta il nodo, tutto televisivo, dei limiti del confronto: quando la cronaca di una guerra entra in studio, il rischio di spettacolarizzare il dolore è altissimo. Dal canto suo, Iacchetti ha rivendicato la necessità di non restare in silenzio e denunciare (come ha sempre fatto, è stato uno dei primi a esporsi) gli orrori in Palestina.

Mizrahi ha invece denunciato a suo modo affermazioni ritenute, da lui, false e offensive. Possibili chiarimenti o provvedimenti interni non sono stati, al momento, resi noti.