Cinque voci italiane DOC per Ribelle

Il nostro incontro con il cast vocale italiano del nuovo film Disney-Pixar, incentrato su una coraggiosa principessa scozzese; 'Impossibile non divertirsi con questo film", ci hanno raccontato Anna Mazzamauro, Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Shel Shapiro e Noemi, interprete della colonna sonora.

A veder schierati davanti a noi Anna Mazzamauro, Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti e Shel Shapiro sembra quasi naturale associarli ai personaggi che doppiano in Ribelle - The Brave, il nuovo film della Disney-Pixar in uscita nazionale il prossimo 5 settembre anche in Disney Real 3D. Ognuno ha portato un po' della propria fisicità nel loro alter ego artistico e stando a quello che ci hanno raccontato in questa calda mattinata romana, il primo esperimento di doppiaggio di un film di animazione è stato un successo, almeno in termini di divertimento. Così come si è sentita a proprio agio Noemi, interprete di due brani della colonna sonora, Il cielo toccherò e Tra cielo e aria, a partecipare per la prima volta ad un progetto del genere. La piacevole chiacchierata ci ha portati alla scoperta di qualche dettaglio in più di un film già in vetta al box office americano dopo la prima settimana di programmazione. Una storia innovativa, quella di Ribelle, che si snoda attorno alle vicende dell'indomita principessa scozzese Merida, una ragazza piena di vita e provetta arciera che rifiuta con forza di prendere marito, assecondando la volontà della madre, la regina Elinor. Mollati i tre pretendenti, figli di altrettanti capi clan, Lord Dingwall, Lord Macintosh e Lord Macguffin, la ragazza fugge nella foresta e si rivolge ad una buffa strega per ottenere l'incantesimo che possa aiutarla. Quello che Merida si procura è 'solo' un dolcetto dalle proprietà magiche che non indurrà la madre a più miti consigli, ma avrà inattese conseguenze sulla vita di tutti. La principessa dalla folta chioma fulva dovrà allora riconsiderare il rapporto con Elinor, prima che l'antica maledizione si compia per sempre.

Noemi, raccontaci la tua esperienza con la Disney-Pixar... Noemi: sono laureata in storia del cinema con una tesi sul cinema e le nuove tecnologie, quindi per me lavorare con Disney e Pixar è stato un sogno che si è avverato. Qualunque cosa succederà, tra vent'anni la mia voce resterà legata a questo film.

A parte la somiglianza fisica, soprattutto il colore dei vostri capelli, cosa ti piace di questa protagonista?
Credo che il suo sia un bellissimo modello femminile, soprattutto in questo periodo storico. E' una ragazza pronta ad affrontare tutte le difficoltà pur di essere sé stessa. Avere il coraggio di essere se stessi, a tutti i livelli della vita, non è una cosa semplice, è un grande messaggio quello del film, specialmente in un mondo in cui c'è molta omologazione. Un messaggio che spero arrivi soprattutto ai pre adolescenti. Ricordo quanto è stata dura la mia di adolescenza, quindi...

Come ti sei trovata a dover interpretare dei brani dalle melodie così particolari?
Ho avuto qualche difficoltà all'inizio con l'atmosfera celtica, ci sono dovuta entrare dentro poco alla volta, sono più vicina al blues come impostazione. Posso dire che gli arrangiamenti sono bellissimi, frutto di un lunghissimo lavoro di ricerca musicale, come vuole la tradizione Disney e questo mi ha spinta a voler scoprire nuove sonorità e nuovi colori musicali. Naturalmente ho sentito prima la versione originale, cantata da una voce molto diversa dalla mia, molto pulita. Di mio ho messo il modo di intendere la canzone, ma senza snaturare il pezzo che aveva una melodia molto bella. Mi sono messa al servizio del progetto, senza manie di protagonismo, ma portando comunque la mia personalità, cercando di dare valore e di sentire ogni parola che stavo dicendo. Ed è stato bello cantare con l'ausilio delle immagini del film. Quando ho inciso il pezzo oltre alla base, infatti, riuscivo a vedere le sequenze in cui la canzone sarebbe stata presente.

Nel presentarvi con i personaggi a cui avete dato voci, ci dite com'è stata l'esperienza del doppiaggio? Giobbe Covatta: io presto la voce a Lord Dingwall. Ho pochissima esperienza di doppiaggio e il doppiaggio di un cartone animato è solo apparentemente libero. La prima botta la facevo come mi veniva e come succede sempre con i registi dopo i complimenti iniziali mi dicevano sempre di farne un'altra. Detto questo mi sono divertito come un matto e se il signor Disney volesse farmi doppiare tutti i suoi prossimi film sarei felicissimo.
Anna Mazzamauro: io sono chiaramente la strega, da subito hanno pensato che fosse il personaggio più giusto per me (ride). L'aspetto più difficile per un attore che si trova a doppiare è quello di adattarsi a diversi ritmi di lavoro. Noi siamo abituati alla libertà da palcoscenico, dove le intenzioni sono le nostre, al massimo concediamo qualche minuto al regista che ci indirizza un po' più a destra o un po' a sinistra; qua ci siamo dovuti adeguare al personaggio in altra maniera e la direzione del doppiaggio, affidata al bravissimo Carlo Valli, non mi stancherò mai di ripetere il suo nome, ha fatto sì che questo avvenisse nella maniera più serena e divertita possibile.
Enzo Iacchetti: ogni tanto sbagliavo qualche 'e' perché sono milanese e quindi mi correggevano. E poi fisicamente Lord Macintosh mi somiglia, ha il nasone, è molto magro. Credo che mi abbiano scelto per questo.
Shel Shapiro: io sono MacGuffin. Quello che ricorderò per sempre è il fatto di essere entrati in questo universo fatato. Malgrado la mia età io sono cresciuto con Walt Disney, un mondo dove tutto è fantasia, tutto è make-believe e la fantasia è trattata come fosse la realtà. C'è questa doppia lettura che all'inizio è assolutamente spaesante e quindi il gioco divertente è diventare una persona reale in un mondo irreale. Questa è stata la cosa più difficile, trasferire realtà e serietà in un luogo che non esiste. E' stato bello, divertente, strano e peculiare.