Doctor Strange non sarà presente in tutti i prossimi film del MCU, Benedict Cumberbatch svela il suo futuro

L'attore Benedict Cumberbatch, in una nuova intervista, ha parlato del futuro di Doctor Strange nei prossimi progetti del MCU.

Cumberbatch nel ruolo di Doctor Strange

Benedict Cumberbatch ha svelato qualche dettaglio del futuro di Doctor Strange all'interno del Marvel Cinematic Universe in una nuova intervista.
Il personaggio, come svelato dalla star britannica, non sarà presente in tutti i prossimi capitoli della saga tratta dai fumetti.

Gli spoiler condivisi da Cumberbatch

Dopo essere apparso in ben sei film dello studio, Benedict Cumberbatch ha rivelato che Doctor Strange non sarà coinvolto in Avengers: Doomsday, in arrivo nelle sale nel 2026.
La star britannica ha spiegato che la storia del suo personaggio non è in linea con questa parte della storia e, al contrario, sarà una presenza significativa nel successivo Avengers: Secret Wars.

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Cumberbatch nel ruolo di Strange

Benedict ha sottolineato: "Lui è piuttosto centrale nella direzione in cui si muoveranno le cose". Strange, inoltre, potrebbe essere protagonista di un altro film totalmente dedicato allo stregone Marvel. L'attore ha quindi lodato lo studio: "Sono molto aperti nel discutere il nostro futuro. Chi vogliamo che scriva o diriga il prossimo film? Che parte della storia dei fumetti vogliamo esplorare in modo che Strange continui a evolversi? Lui è un personaggio davvero ricco da interpretare: è un essere umano complesso, contradditorio, pieno di problemi che ha ottenuto queste capacità straordinarie, quindi sono cose potenti con cui avere a che fare".

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La reazione al ritorno di Downey Jr.

Benedict ha inoltre rivelato la sua reazione al ritorno di Robert Downey Jr. nel MCU con la parte, questa volta, di Doctor Doom: "Ho afferrato il telefono e scritto a Kevin Feige: 'Che ca...?'". L'attore ha tuttavia voluto specificare che la sua reazione è stata di stupore, ma estremamente positiva.
Sul set dei film Marvel, inoltre, ha spesso scherzato con il collega che lo chiamava ironicamente 'Mr. Shakespeare' e c'era sempre spazio per scherzare sul fatto che ci fossero due Sherlock Holmes presenti.