Come convincere attori internazionali e celebrità calcistiche del calibro di Diego Armando Maradona a partecipare ad un cinepanettone tutto italiano? Neri Parenti ha svelato come ci è riuscito, raccontando episodi inediti sulla sua carriera.
Nella recente intervista rilasciata per Il Fatto Quotidiano, il regista Neri Parenti ha parlato di curiosità, segreti dietro le quinte e "scherzi" che hanno caratterizzato la sua carriera cinematografica. Molti di questi racconti compaiono anche nel suo libro, uscito da poco, "Due palle... di Natale", ma altri sono raccontati in esclusiva.
Una storia curiosa riguarda come sono riusciti, Parenti e il produttore Aurelio De Laurentiis, a convincere star internazionali a far parte dei loro film, come Maradona, Danny DeVito e Ronn Moss di Beautiful:
"Aurelio era bravissimo: li prendeva per cinque giorni di riprese e costruiva l'offerta come una sorta di vacanza di lusso" - ha spiegato Parenti - "Vieni a Capri, andiamo in barca, poi a mangiare il pesce, ci rilassiamo e giriamo. E aggiungeva un punto: nessuna distribuzione negli Stati Uniti. De Laurentiis prepara contratti enormi e pieni di clausole. Anna Maria Barbera fermò le riprese di Christmas in love perché secondo lei Ronn Moss non la guardava con reale amore e non lo poteva tollerare. Sono stato costretto a parlarne con Aurelio, che è arrivato con il suo elicottero, si è chiuso in una stanza con lei e quando è uscito, il problema era risolto. Le avrà spiegato, nei dettagli, a cosa andava incontro."
Oltre a come ha convinto attori a partecipare o restare al loro posto, sul set, Parenti ha raccontato anche come ha convinto un calciatore celebre come Diego Armando Maradona a partecipare a Tifosi, senza girare scene col pallone:
"Era nel suo periodo più buio, quando aveva problemi di droga ed era circondato da personaggi loschi" - ha detto Parenti - "Accettò solo per soldi e con due patti: avrebbe deciso lui, anche all'improvviso, quando era disponibile e nessuna scena con il pallone. Organizzammo due troupe, 12 ore ognuno. Io in perenne allerta. Diego era in parte conscio della sua condizione e si è scusato: gli volevano bene tutti".
Nella stessa intervista Neri Parenti ha parlato di Paolo Villaggio e raccontato quanto fosse crudele con i propri collaboratori, ma anche della sua collaborazione con un produttore come Aurelio De Laurentiis.