La più grande piattaforma mondiale dedicata all'anime, Crunchyroll, si trova di nuovo nell'occhio del ciclone. Dopo mesi di controversie sui sottotitoli, nuove accuse la collegano a un'azienda israeliana di AI. Il silenzio della compagnia non ha fatto che amplificare la sfiducia dei fan, sempre più critici verso le sue scelte tecnologiche.
Accuse e silenzi: Crunchyroll e l'ombra dell'intelligenza artificiale
Secondo un'inchiesta pubblicata da CBR, Crunchyroll avrebbe imposto ai propri collaboratori un passaggio forzato al software israeliano OOONA, abbandonando l'amato Aegisub, piattaforma open-source usata da anni dai professionisti dei sottotitoli. Fondata nel 2012 e con sede a Tel Aviv, OOONA si occupa di strumenti cloud per la traduzione e la localizzazione.
La notizia ha scatenato un'ondata di proteste, sia da parte dello staff tecnico - irritato per la mancanza di trasparenza e per presunti ritardi nei pagamenti - sia da parte degli utenti, molti dei quali hanno minacciato di cancellare l'abbonamento.
Le critiche non si limitano alla questione tecnologica. Una parte significativa del malcontento nasce dall'origine israeliana dell'azienda e dal timore che l'introduzione dell'AI nei sottotitoli finisca per penalizzare i traduttori umani. Tuttavia, la risposta ufficiale di Crunchyroll, affidata a un portavoce anonimo, non ha fatto chiarezza: "Negli ultimi giorni alcuni utenti hanno riscontrato ritardi e problemi nei sottotitoli, ma si è trattato di difficoltà interne, non legate a nuovi fornitori o all'uso di AI", ha dichiarato. "I sottotitoli di qualità sono una parte essenziale dell'esperienza Crunchyroll. Collegano i fan di tutto il mondo al cuore di ogni storia, e ci prendiamo questa responsabilità molto seriamente."
Nonostante la dichiarazione conciliatoria, la piattaforma non ha né confermato né smentito ufficialmente il presunto accordo con OOONA, lasciando che il sospetto crescesse. L'impressione generale è quella di un muro di silenzio che rischia di incrinare definitivamente il rapporto di fiducia con la sua base di utenti più fedeli.
La frattura con i fan
Le controversie legate all'uso dell'intelligenza artificiale nei sottotitoli non sono una novità per Crunchyroll. Già nel 2023, il presidente Rahul Purini aveva confermato che l'azienda stava esplorando l'impiego dell'AI per accelerare la produzione di traduzioni e sottotitoli multilingue, con l'obiettivo di allineare i lanci globali agli episodi giapponesi. Ma questa scelta, presentata come una rivoluzione efficiente, ha suscitato reazioni negative fin da subito: i fan l'hanno interpretata come un tentativo di ridurre i costi a scapito della qualità.
Le critiche si sono intensificate nei mesi successivi. Prima, per la mancanza di Closed Captioning nelle versioni doppiate in inglese - una mancanza che penalizza gli spettatori con disabilità uditive -, poi per l'emersione di un caso ancora più controverso: l'uso di ChatGPT da parte di un fornitore terzo per i sottotitoli di una serie estiva 2025. Sebbene Crunchyroll abbia poi precisato che si è trattato di una violazione contrattuale da parte del vendor, l'episodio ha lasciato un segno profondo.
Da allora, numerosi utenti segnalano un netto calo nella qualità dei sottotitoli, spesso descritti come "anonimi, piatti e visivamente dissonanti". La quasi totale eliminazione del typesetting, l'arte di integrare graficamente il testo nel contesto visivo, ha tolto fascino e coerenza alle scene, rompendo l'immersione narrativa. Molti spettatori hanno interpretato questo degrado come un chiaro sintomo di tagli produttivi e di un progressivo allontanamento dai principi di autenticità che avevano reso la piattaforma un punto di riferimento globale.
Mentre Crunchyroll continua a tacere, resta la sensazione di una frattura aperta tra azienda e community: un dialogo interrotto, dove la magia dell'anime rischia di svanire dietro un filtro di algoritmi e scelte aziendali opache.