Ormai all'appello mancava solo lui, Thomas Gibson, il leader indiscusso dello show corale Criminal Minds, Aaron Hotchner, l'uomo che non batte mai le ciglia, un semi-cylon dallo sguardo d'acciaio e dal cuore tenero che sa tutto di tutti e che è assolutamente inconcepibile immaginare lontano dal Bureau. Ma veniamo ai fatti. Tutte le altre star della crime series, ultima delle quali Shemar Moore, avevano già firmato nuovi accordi, comprese le ritrovate A.J. Cook e Paget Brewster che per una serie di motivazioni incomprensibili erano state mandate via.
Rimaneva soltanto lui, il boss, fuori dal gruppo e il finale di questa stagione ci aveva lasciato un tantino col fiato sospeso: niente cliffhanger con esplosioni o spari nel buio, ma un tranquillo e gelido 'ridimensionamento' del budget governativo. Che Hotchner avesse intenzione di darsi all'apicoltura e a consulenze saltuarie? O alla carriera di autore letterario come l'Agente Rossi (Joe Mantegna)? Per fortuna non è questo il caso. Dopo un lungo tira e molla Gibson si è assicurato un contratto da favola a sette cifre, con un bonus di incentivo per la firma, che lo porta in pratica a raddoppiare lo stipendio precedente. Ben fatto Agente Speciale, non vediamo l'ora di ritrovarla a capo della sua task force a caccia di serial killer.