Forte di una nomination ai Golden Globe per The People vs. Larry Flynt, Courtney Love ripensa al suo passato di attrice ammettendo che le manca, ma rivela che una serie di denunce di #MeToo sono state la causa della sua uscita di scena dal settore.
"Senza dubbio a volte mi manca recitare. Sotto la direzione di un grande regista. Una delle esperienze più importanti che una donna possa avere. Tutto il glamour che ne deriva è divertente, fantastico. Ma la fiducia che si può ottenere con un grande regista? È una delle cose più profonde che abbia mai percepito" scrive la cantante su Instagram.
"Per alcuni anni, grazie a Milos Forman, sono stata un'attrice professionista e una star del cinema. È stato divertente da morire. Sono stata nominata come migliore attrice, per un Golden Globe. Un giorno potrei parlarne. Adoro recitare... ho smesso di esserne capace dopo un sacco di #metoo. Nessuno mi credeva e la cosa non si sarebbe fermata. Quindi me ne sono andata, ed è finita così. Mi va bene così. Forse, nella mia prossima vita sarò più forte e in grado di sopportarlo. Tanto di cappello a chi ci riesce."
Casey Affleck: parlare del movimento #MeToo mi terrorizza
Oltre ad avere affiancato Woody Harrelson in Larry Flynt - oltre lo scandalo, Courtney Love è apparsa nell'ultima stagione di Sons of Anarchy, in Revenge e Empire, dove aveva il ruolo ricorrente di Elle Dallas.
Nel post la Love, attualmente bloccata a casa in Inghilterra per via dell'emergenza sanitaria, ripensa alla serata dei Golden Globe rivelando che Sharon Stone le prestò un abito e le disse di smettere di recitare "troppo alla moda":
"Non essere cool. Fregatene. Sei una grande attrice. Sii orgogliosa del tuo lavoro! Cammina a testa alta! Sii una star. Quando Sharon Stone ti offre delle lezioni di stardom le accetti."