Coronavirus, Nicola Porro è guarito: "sconfiggiamo la paura che paralizza la società"

Il giornalista Nicola Porro è risultato negativo ai due tamponi del Coronavirus, dopo la guarigione ha lanciato un appello per sconfiggere la paura

Nicola Porro è guarito dal Coronavirus. Il giornalista lo ha annunciato su Twitter e ha lanciato un appello a tutti agli italiani per sconfiggere la paura che può fare più danni del Covid-19.

Il giornalista e conduttore di Rete 4 ha pubblicato su Twitter, e sul suo canale YouTube, un video in cui mostra il foglio della ASL di Roma che certifica la fine del suo periodo di "arresti domiciliari" come sottolinea scherzando. "Sono guarito. Questo è il foglio della Asl Roma 1, che dopo due tamponi negativi mi ha comunicato che da questo momento in poi sono libero, almeno di andare a fare la spesa da solo - ha detto il conduttore di Quarta Repubblica - aggiungendo - Non è stata una passeggiata è passata dopo tanto tempo, ma il mio pensiero è a quelle diecimila famiglie che hanno un familiare che non ce l'ha fatta perché, a differenza mia, è morto e verso coloro che sono in terapia intensiva ora".

Porro fa delle considerazioni sul Coronavirus e sulle sue conseguenze a livello sociale "Oltre al virus, quello che bisogna veramente sconfiggere è il panico. La paura non aiuta a combattere il virus, né quando ce l'hai, né quando senti i primi sintomi, quando ti aggrappi a qualsiasi cosa, perché i medici non possono stare appresso a tutto e gli ospedali non devono accogliere tutti, come non dovevano accogliere me - sottolinea con forza - La paura è quella tremenda sensazione che mi sembra si stia diffondendo nella nostra società che oggi accetta limitazioni alla propria libertà - dice Porro e il pensiero va subito a quello che sta succedendo in Ungheria - limitazioni che oggi sono sacrosante ma domani potrebbero diventare prevaricatrici - e specifica - è tremendo quello che sto dicendo, perché io ce l'ho fatta ma se posso fare un invito è quello di pensare che questa malattia si sconfigge per l'ottanta per cento anche da casa - e conclude - e che il virus peggiore per la società è farsi paralizzare da questa malattia".