Cinema chiusi in tutta Italia fino al 3 aprile per l'emergenza Coronavirus. È una delle ulteriori restrizioni presenti nel decreto varato stanotte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui sono contenute nuove misure di contenimento valide in tutto il Paese. Lo scopo è quello non solo di tutelare la salute pubblica ma anche prevenire ulteriori contagi che potrebbero mettere a rischio la tenuta del nostro sistema sanitario, già ulteriormente fiaccato dalla situazione di questi giorni.
Altri vincoli, ancor più rigidi riguardano la Lombardia e altre 14 province, dichiarate 'zone rosse', di cui sono stati chiusi gli ingressi sia in entrata che in uscita, salvo casi non derogabili. Le aree interessate sono quelle di: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Per quanto riguarda invece la chiusura dei cinema, così come altri luoghi di aggregazione, le disposizioni si trovano nell'articolo 2 e rimarcano: "a) Sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnistica o congressuale; b) sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; c) sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione".
In particolare il Governo ha raccomandato a tutti, anche alle persone che vivono fuori dalle aree più interessate dal Coronavirus, di "limitare gli spostamenti". Particolare attenzione viene data agli anziani o a chi è affetto da patologie croniche che possono uscire solo in caso di "stretta necessità". Vale comunque per tutti, nessuno escluso, la regola di evitare i luoghi affollati e mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone. Chi ha la febbre "da più di 37,5 gradi centigradi e infezioni respiratorie è fortemente raccomandato di restar presso proprio domicilio, a prescindere che siano positivi o no. Contattino il medico curante".