Compliance: Ann Dowd autofinanzia la sua campagna per l'Oscar

Dopo il flop commerciale del film in cui recita, l'attrice pagherà personalmente la campagna promozionale per ottenere la nomination.

A Hollywood in questo periodo impazzano le campagne promozionali 'for your consideration' _per spingere i membri dell'Academy a votare per un candidato piuttosto che per un altro. Un momento importante, che vede schierate in prima fila major e produzioni indie, ma che talvolta può nascondere risvolti inattesi. Ne sa qualcosa Ann Dowd, veterana attrice caratterista che, nel raccapricciante Compliance, è riuscita a fornire una perfomance che vale una carriera. Nel film di Craig Zobel, dramma indie low-budget ispirato a una storia vera, la Dowd interpreta la manager di un fast food che, cadendo nello stupido tranello di un mitomane, trattiene una sua dipendente contro la propria volontà sottoponendola a molestie sessuali. Il film, presentato al Sundance Film Festival, è stato acquisito da _Magnolia Pictures che lo ha distribuito in autunno. Purtroppo il pubblico non ha risposto in modo positivo alla pellicola, uscita in 21 sale e capace di incassare solo 319.285 dollari, ma la perfomance di Ann Down ha fruttato il premio come miglior attrice non protagonista della National Board of Review e una nomination agli Indie Spirit and Critics' Choice Awards.

Il tutto senza alcuna promozione da parte di Magnolia che, a causa dei magri incassi, ha deciso di non sostenere Compliance. Matt Cowal, vicepresidente del marketing di Magnolia spiega: "Sfortunatamente per noi questo film ha rappresentato una perdita. Se avesse funzionato, come altre nostre pellicole, avremmo supportato Ann con una campagna promozionale fantastica, come abbiamo fatto in passato per Melancholia e Io sono l'amore. Quando un film è già uscito in DVD, il passaparola per la candidatura di un attrice funziona, ma non cambia radicalmente le cose. Noi stiamo solo cercando di essere responsabili". Senza il supporto della distribuzione la Dowd, che per il film ha incassato 100 dollari al giorno per dieci giorni di riprese, ha deciso di giocarsi il tutto per tutto. La donna, moglie e madre di tre figli, insieme al marito ha investito personalmente seimila dollari raccogliendone altri settemila dagli amici per sfruttare quella che potrebbe rappresentare l'unica occasione della vita per lanciare la sua carriera, ammesso che si concretizzerà la nomination. "Non avevo idea di cosa occorre per portare un nome alla ribaltà. Non ero mai stata nell'arena prima d'ora" ha dichiarato Ann Dowd. "Spero che Magnolia mi rimborsi i 13.000 dollari, anche se non mi deve niente, ma questa è una ragione in più per riuscire a ottenere la nomination".

Quella di Ann Dowd è una situazione che il premio Oscar Melissa Leo conosce molto bene. Due anni fa l'attrice ha pagato personalmente la promozione del proprio nome per The Fighter visto che non le era stata garantita la stessa visibilità delle colleghe più giovani e famose. Gli spot le hanno attirato molte critiche, ma il risultato finale è stato l'Oscar portato a casa, perciò a sentire la storia della Dowd, Melissa Leo ha commentato: "La situazione mi suona familiare. Ammiro il coraggio di Ann nell'andare avanti perché se non ci prova rimpiangerà l'opportunità sprecata. E spero che rimborsino lei e suo marito".