Christopher Nolan, un appello accorato: "I cinema hanno bisogno del nostro aiuto"

In un editoriale sull'Washington Post, Christopher Nolan chiede maggiori tutele economiche per le sale cinematografiche e per chi ci lavora in questo momento così delicato.

Maggiore attenzione verso le sale cinematografiche e soprattutto tutele economiche per chi vi lavora. È quanto si auspica Christopher Nolan da parte del governo americano in un editoriale scritto per il Washington Post commentando la situazione americana che, come è successo in Italia, ha chiuso sino a nuovo ordine i cinema per contenere l'avanzata del Coronavirus.

Scrivendo sul noto giornale statunitense, Christopher Nolan è partito con una cronaca di quanto successo in questi giorni, con la chiusura dei oltre 400 sale del circuito B&B, una catena a conduzione familiare del Midwest, evidenziando che quando si parla di cinema, troppo spesso ci si dimentica che è frutto dell'impegno di tantissime persone che spesso rimangono nell'ombra. "Quando le persone pensano ai film, le loro menti vanno prima alle star, agli studios, al glamour. Ma l'industria cinematografica riguarda tutti: dalle persone che lavorano nei banchi delle concessioni, a chi gestisce le attrezzature, prende i biglietti, prenota film, vende pubblicità e pulisce i bagni". Il cinema, continua l'autore di Inception e Interstellar, è "una parte vitale della vita sociale che offre lavoro a molti e divertimento per tutti. Come regista, il mio lavoro non può mai essere completo senza questi lavoratori e senza il pubblico che accolgono".

Interstellar: Christopher Nolan sul set del film con Matthew McConaughey e Mackenzie Foy
Interstellar: Christopher Nolan sul set del film con Matthew McConaughey e Mackenzie Foy

Nei giorni a venire, auspica perciò che le varie case di produzione avviino una partnership che definisce strategica e lungimirante. "Le ultime settimane sono state un promemoria, se ne avessimo mai avuto bisogno, che ci sono cose della vita che sono molto più importanti che andare al cinema. Ma, se si considera ciò che i cinema possono fornire, forse non poi così tante come si potrebbe pensare. I cinema vivranno tempi cupi e sarà così per un po'. Ma i film, a differenza dei prodotti invenduti nei negozi, non cessano di avere valore. Gran parte di questa perdita a breve termine è recuperabile. Quando questa crisi passerà, la necessità di un impegno umano collettivo, la necessità di vivere, amare, ridere e piangere insieme, sarà più potente che mai. Abbiamo bisogno di ciò che i film possono offrirci. - Così conclude - . Forse, come me, pensavi di andare al cinema per il suono surround, o Goobers (marca di arachidi al cioccolato ndr.), o bibite, popcorn o star del cinema. Ma non lo eravamo. Eravamo lì l'uno per l'altro".