Primo giro di boa per il caso Chiara Ferragni: alle 9.30, davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Milano, si apre la prima udienza (predibattimentale) del processo legato al cosiddetto Pandoro-Gate.
L'imprenditrice digitale è infatti imputata per truffa aggravata insieme all'ex manager e collaboratore strettissimo Fabio Maria Damato e a Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia. La giornata, tecnica e a porte chiuse, servirà a mettere in fila parti, richieste e strategie.
Chiara Ferragni, come funziona la prima udienza predibattimentale del processo per truffa

Si tratta di un passaggio introdotto dalla riforma Cartabia per i reati a citazione diretta: davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini verranno formalizzate le costituzioni delle parti e potranno essere chiesti riti alternativi (come l'abbreviato) che, in caso di condanna, prevedono lo sconto di un terzo della pena.
Secondo indiscrezioni, Chiara Ferragni potrebbe non presentarsi oggi in aula, riservandosi le prossime date. Intanto, per Alessandra Balocco - scomparsa ad agosto - è attesa la dichiarazione di non luogo a procedere.
Pandoro-Gate, accuse e soldi già versati: perché si è arrivati in Tribunale

Per l'accusa, Ferragni e le società coinvolte avrebbero indotto i consumatori a credere che l'acquisto dei pandori Balocco e delle uova di Pasqua "griffati" comportasse una donazione benefica, generando un ingiusto profitto superiore ai due milioni di euro.
Nel frattempo, tra sanzioni Antitrust (1 milione per i pandori e 1 milione per le uova), donazioni (200 mila euro a un ente che supporta le donne vittime di violenza) e l'intesa economica con Codacons e Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi, la cifra complessiva già pagata supera i 3,4 milioni. Proprio quell'accordo ha spinto il Codacons a non costituirsi parte civile.

Gli scenari del processo e la possibile nuova mossa social di Chiara Ferragni
Oggi potrebbero arrivare richieste di costituzione da singoli consumatori o associazioni; la Procura, guidata sul fascicolo da Cristian Barilli e dall'aggiunto Eugenio Fusco, ha comunque chiesto il rinvio a giudizio puntando sull'aggravante della "minorata difesa" dei consumatori.
Quale sarà la strategia di Chiara Ferragni, reduce dal lancio della nuova collezione (senza il celebre "occhio")? Rito abbreviato, linea dura o silenzio social? La partita, giudiziaria e d'immagine, è appena iniziata.