Chi è Luca Materazzo, l'uomo che ha ucciso suo fratello Vittorio

Luca Materazzo è stato condannato per aver ucciso il fratello a Napoli il 28 novembre del 2016: ecco chi è l'uomo che secondo la giustizia ha colpito Vittorio Materazzo con 40 coltellate, e il suo profilo psicologico.

Luca Materazzo per la giustizia italiana ha ucciso suo fratello Vittorio Materazzo il 28 novembre del 2016, per questo omicidio è stato condannato all'ergastolo: Ecco chi è l'uomo dichiarato colpevole di aver inflitto 40 coltellate al fratello.

Luca Materazzo e il rapporto con il fratello Vittorio

Luca Materazzo Mare
Luca Materazzo: uccise suo fratello Vittorio con quaranta coltellate

Luca Materazzo oggi ha 41 anni, con il fratello Vittorio aveva 15 di differenza ( all'epoca dell'omicidio la vittima aveva 51 anni ed il colpevole 36=. Oltre ai due fratelli in famiglia ci sono quattro sorelle, ma i rapporti tra i due maschi erano difficili. Durante le indagini gli inquirenti hanno appurato che i litigi tra i due spesso sfociavano in rissa. Dieci anni prima dell'omicidio, Vittorio aveva sporto denuncia contro Luca, dopo un ennesimo litigio finito a botte.

La morte del padre Lucio Materazzo era al centro di molti dei dissapori tra i due fratelli, Vittorio si era convinto che il genitore non fosse deceduto per cause naturali - secondo la ricostruzione fatta all'epoca il padre era caduto dopo aver avuto un malore - e chiedeva con insistenza la riapertura del caso. Il certificato di morte era stato redatto dal cognato e Vittorio si era convinto che le sorelle volessero coprire Luca. La morte del capofamiglia aveva rotto gli equilibri familiari e il fatto che Vittorio Materazzo gestisse l'eredità paterna avrebbe fatto scattare la rabbia di Luca

Funerali di Vittorio Materazzo

Vittorio Materazzo
Vittorio Materazzo, ucciso dal fratello a Napoli

Luca Materazzo ha partecipato ai funerali di Vittorio come unico indagato per l'omicidio del fratello. Sulle pagine de Il Mattino si legge "In jeans, scarpe da ginnastica, camicia bianca, pullover grigio e cappotto scuro, pallido e smarrito, il volto teso, le braccia strette intorno al corpo, Luca ha accanto il cugino e insieme vanno a sedersi in seconda fila". Dopo qualche giorno Luca si darà alla fuga.

La fuga dopo l'omicidio

Omicidio Di Chiaia
Il corpo di Vittorio Materazzo, ucciso dal fratello

Quando i primi sospetti della polizia iniziano a cadere su Luca Materazzo l'uomo si dà alla macchia, le sue tracce si perdono dal 10 dicembre 2016 attraverso una fuga che lo vede passare per le città di Genova, Firenze e Livorno per poi sparire all'estero. Luca ha provato a rifarsi una vita in Spagna, dove ha sempre usato il suo nome di battesimo. La polizia lo ha arrestato a Siviglia, grazie ad una segnalazione, il 2 gennaio 2018. Nella città dell'Andalusia l'uomo viveva in un appartamento condiviso con uno studente.

La personalità di Luca Materazzo

La criminologa Ursula Franco ha redatto per 'Stylo24' un profilo psicopatologico di Luca Materazzo in base alle testimonianze raccolte da chi ha conosciuto l'omicida anche durante il periodo della latitanza successivo all'omicidio di Vittorio Materazzo. Nell'articolo si legge tra l'altro " La ricerca del controllo sembra però essere soltanto uno dei sintomi di un serio disturbo di personalità che affligge il Materazzo ". E ancora "le definizioni date dai testimoni lasciano intendere che Luca Materazzo manchi di empatia e che abbia sia una tendenza all'isolamento che alla manipolazione dei propri simili. I soggetti dispatici, non essendo in grado di provare empatia, scimmiottano le emozioni che vedono rappresentate dagli altri esseri umani, le recitano, per questo motivo possono apparire artificiosi, insinceri, innaturali".

Luca Materazzo: la condanna e la vita in carcere

Luca Materazzo
Una foto di Luca Materazzo

Luca Materazzo, che durante il processo ha cambiato numerosissimi avvocati, nel maggio del 2019 è stato riconosciuto colpevole dell'omicidio del fratello Vittorio. Condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Napoli è stato trasferito al carcere di Poggioreale da dove continua a professare la sua innocenza.

Intervistato, a mezzo lettere, dal Corriere del Mezzogiorno, Luca Materazzo, parlando dei suoi rapporti con i familiari dopo la condanna ha detto "Di recente le mie sorelle e i cognati, già presenti nelle udienze e calorosi nei miei confronti, sono finalmente venuti a trovarmi, donandomi lunghi abbracci e parole di incoraggiamento. Anche i miei nipoti, che per ora mi scrivono, hanno promesso che verranno presto a trovarmi".

Nella stessa intervista il Materazzo ha raccontato come trascorre le giornate nel carcere di Poggioreale "partecipo a diversi corsi e attività che richiedono entusiasmo, dedizione e sacrificio. Sono particolarmente orgoglioso di essere stato coinvolto come volontario in due corsi ("Gestione delle emozioni" e "Condividendo") organizzati da "La Mansarda" in favore dei detenuti con disagi mentali e relazionali. Sono diventato il punto di riferimento per tanti reclusi, ma contemporaneamente hanno aiutato anche me a sviluppare capacità relazionali".