Carlo Alberto Dalla Chiesa fu ucciso il 3 settembre 1982 dalla mafia insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro: in quella macchina poteva esserci anche la nipote del generale dei Carabinieri se qualche giorno prima Rita dalla Chiesa non avesse litigato con il padre.
Carlo Alberto Dalla Chiesa è stata una delle tante vittime delle stragi di mafia che hanno insanguinato le strade della Sicilia negli ultimi decenni. Il generale era stato mandato a Palermo per contrastare Cosa Nostra, ma pochi mesi dopo la sua nomina fu ucciso insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro mentre tornava a casa a bordo della sua A112. Lo scorso anno Rita Dalla Chiesa in un'intervista a Repubblica ha raccontato un particolare inedito che ancora le fa accapponare la pelle: In quella macchina poteva esserci anche sua figlia Giulia Cirese.
Rita Dalla Chiesa disse al quotidiano romano cosa successe pochi giorni prima l'agguato di via Carini: "Sentii papà poco prima che la mafia lo facesse saltare in aria. A Ferragosto avemmo una discussione al telefono perché lui avrebbe voluto che io gli mandassi lì a Palermo mia figlia Giulia, che allora era piccola. Ma gli risposi - e fu una scelta di pancia - che invece l'avrei mandata per le vacanze a Capri dagli altri suoi nonni. Lui ci rimase male".
Fortunatamente il Generale e la figlia si sentirono qualche giorno dopo e si riappacificarono: "Poi mi telefonò in redazione, allora lavoravo come giornalista racconta l'ex conduttrice di Forum - Mi disse: 'Ciao amore, come stai?'. Fu l'ultima volta che lo sentii. Ed ancora ci penso, così come penso a quanto fu giusta la decisione di mandare Giulia a Capri e non a Palermo. Altrimenti sarebbe morta anche lei, i mafiosi non si fanno alcun problema ad ammazzare anche i bambini".