Sarà record di registe nella selezione ufficiale di Cannes 2019, ben 13, mai così tante nella storia del Festival. Eppure il direttore artistico Thierry Frémaux è sicuro che non mancheranno le proteste da parte di chi dirà che si poteva fare di più. Ecco perchè, all'indomani della conferenza stampa ufficiale, ha voluto spigare che le modalità di selezione sono uguali per tutti e che, se esiste un problema legato al numero di donne dietro la macchina da presa, quello non è un problema solo del Festival di Cannes.
Tredici opere spalmate tra Concorso e sezioni collaterali. Un piccolo record, ma sui metodi di selezione, il direttore artistico non ha dubbi: non ha fatto scelte indulgenti, prendendo un film solo perché era realizzato da una donna, ma lo ha scelto semmai perché era di qualità. Intervistato da Screen Daily, Thierry Frémaux spiega: "Dirò esattamente la stessa cosa che ho detto negli ultimi sei, sette anni, ovvero che Cannes e tutti i festival sono alla fine di un ciclo. Siamo l'eco o il riflesso di ciò che sta accadendo nell'industria cinematografica. Se ci fossero più registe donne nel settore, ci sarebbero state più registe a Cannes. È una domanda che non si dovrebbe fare solo a maggio a Cannes; dovrebbe essere all'ordine del giorno tutto l'anno. Per molto tempo, Agnès Varda, che siamo felici di festeggiare quest'anno sulla nostra locandina, era sola, ma oggi vediamo più donne che arrivano. Se guardi i film francesi in Concorso, ci sono quattro titoli - due diretti da uomini, due diretti da donne. In Un Certain Regard, è lo stesso".
Cannes 2019, i film in concorso
"La nostra linea rimane la stessa: non ci dovrebbero essere né gettoni di presenza né scelte indulgenti nella Selezione Ufficiale. I film dovrebbero essere selezionati sulla base della qualità del lavoro. - continua Frémaux - Agnès Varda direbbe: Non sono una regista, ma sono una donna e sono una regista. Ci sono più donne che mai quest'anno, ma sono sicuro che ci saranno ancora quelli che diranno che non abbiamo fatto abbastanza sforzi, ma dobbiamo continuare a occuparci di selezionare i film sul merito, non possiamo semplicemente invitare le donne sulla base del loro genere. È troppo pericoloso. Gli stessi giornalisti che ci criticano per la mancanza di registe donne, quando poi si spengono le luci in sala non interessa più se il regista è un uomo o una donna, sono interessati più alla qualità del film".
Il festival di Cannes si terrà dal 14 al 25 maggio e sarà aperto da The Dead Don't Die, lo zombie movie satirico di Jim Jarmusch e vede, tra gli altri, il ritorno sulla Croisette di Terrence Malick dopo la vittoria della Palma d'oro per Tree of life (qui il programma di Cannes 2019). Unico italiano sarà Marco Bellocchio con Il traditore che racconta la storia del super pentito di Mafia, Tommaso Buscetta.