Britney Spears critica il documentario su di lei: "Molte cose raccontate non sono vere"

Britney Spears ha visto il nuovo documentario del New York Times a lei dedicato, criticandolo per aver raccontato "molte cose false".

Britney Spears ha affermato che molte delle cose raccontate sul suo conto nel documentario del New York Times Controlling Britney Spears non sono vere. La cantante ha quindi condiviso un post su Instagram ed ha chiarito quali parti fossero false.

Negli ultimi tempi, sui social e sui media in generale si è tornato a parlare molto di Britney Spears e della custodia affidata per anni a suo padre. Una storia caratterizzata da molti lati oscuri e domande ancora irrisolte, tramutatasi in materiale da cui hanno preso vita diversi documentari, tra cui Controlling Britney Spears, del New York Times. La diretta interessata ha guardato proprio quest'ultimo documentario ed ha detto la sua su Instagram. "È davvero pazzesco ragazzi... ho visto un po' dell'ultimo documentario e odio informarvi ma molto di quello che avete sentito non è vero! Devo dire che mi sono grattata la testa un paio di volte. Mi dissocio", si legge nella lunga didascalia del post in cui vediamo anche un video di lei vestita di bianco e in posa davanti alla macchina fotografica. Britney Spears ha quindi sottolineato che non era entusiasta di come è stata ritratta, almeno visivamente, nel documentario, scrivendo sarcasticamente, "Wow, tra tutti quelli al mondo, hanno usato proprio il filmato più bello di me". Molti fan della popstar hanno espresso nei commenti le proprie perplessità sulla veridicità del post.

Il post della cantante di Toxic arriva poche ore dopo che il suo avvocato, Mathew Rosengart, ha definito "orribile" il fatto che il padre di Britney, Jamie Spears, abbia registrato segretamente le conversazioni private di sua figlia, anche nella sua camera da letto. In particolare, il Times ha riferito che Jamie e altri "gestivano un intenso apparato di sorveglianza che monitorava Ms. Spears ed anche le comunicazioni avvocato-cliente con il suo precedente avvocato, una parte sacrosanta del sistema legale". Le presunte registrazioni includevano le conversazioni della Spears con i suoi fidanzati e i suoi figli minorenni: Sean Preston e Jayden James, di 16 e 15 anni. A seguito delle accuse, l'avvocato di Kevin Federline, Mark Vincent Kaplan, ha sottolineato che il padre dei due figli di Britney sarebbe "sconvolto" all'idea che il nonno possa aver davvero registrato le conversazioni con la madre. Farlo, inoltre, rappresenta un crimine in California.

Nei giorni scorsi, Netflix ha condiviso il trailer del documentario Britney vs Spears, in cui si racconterà la battaglia legale della popstar. Diretto da Erin Lee Carr, il documentario proverà a ricostruire quanto accaduto dopo il 2008, anno in cui il padre James Spears ha iniziato a occuparsi della figlia dal punto di vista legale, sostenendo che non fosse in grado di prendere delle decisioni in modo autonomo e consapevole. Nel 2017, la regina del pop ha deciso di smettere di esibirsi fino a quando il padre non si occuperà più di ogni aspetto della sua vita.