Barack Obama si racconta a Fabio Fazio che stasera l'ha voluto come ospite a Che tempo che fa - ospite virtuale, naturalmente. Obama ha spiegato come si vive alla Casa Bianca e come vive un Presidente, ma ha anche parlato del suo libro Una terra promessa.
"Naturalmente è un grandissimo privilegio quello di essere Presidente, tuttavia, talvolta, si ha una impressione "falsa" perché si pensa che il Presidente viva gratuitamente, semplicemente perché è eletto Presidente." - ha detto Obama - "Noi dovevamo fare la spesa, certo non andavo io al supermercato, ma ce la pagavamo noi. Avevamo un budget entro il quale dovevamo stare. La Casa è bellissima e lo staff mi portava in giro, quindi non andavo a far benzina, non facevo questo genere di cose. La cosa interessante della presidenza degli Stati Uniti d'America, ancora di più rispetto ad alcuni Paesi europei dove il Presidente del Consiglio può, per esempio, vivere a casa propria, è che devi traslocare dentro questo ambiente davvero strano, perché, come lo descrivo nel mio libro, è come un albergo a cinque stelle dal quale non riesci ad andartene via. Hai dei privilegi incredibili, tutta una serie di cose a disposizione. D'altro canto c'è però il senso di isolamento, in un certo senso di prigionia, ed è una cosa alla quale non mi sono mai abituato. Avevo dei sogni ricorrenti in cui mi vedevo camminare in una strada normale, sedermi a bere un bell'espresso in un cafè, oppure andare a fare una passeggiata al parco, e nessuno mi riconosceva. Per me era una grandissima liberazione. Il fatto che ho avuto questo sogno ricorrente è un'indicazione che questo non è un modo naturale di vivere, però naturalmente è stato un piccolo sacrificio rispetto a ciò che abbiamo fatto."
"Le prime settimane (viverci) è stranissimo" - ha proseguito Barack Obama durante l'intervista a Che tempo che fa - "però il personale è fatto da esseri meravigliosi che ti aiutano. La maggior parte del personale era afroamericano e latinoamericano e il personale della Casa Bianca era molto orgoglioso del fatto che qualcuno che abitava alla Casa Bianca assomigliasse ai loro figli o alle loro figlie o che Malia e Sasha assomigliassero alle loro nipoti. Ci hanno trattati meravigliosamente bene. La cosa alla quale non ti abitui è l'isolamento. Al secondo piano della Casa Bianca avevamo la nostra residenza, alle 18.30 cenavamo e dopo andavo ad accompagnare a letto le mie figlie. La cosa più importante è che Michelle ha voluto cambiare l'arredamento delle camere delle bambine perché non voleva che avessero la sensazione di dormire in un museo, voleva che potessero appendere i poster delle loro popstar e degli attori preferiti, che si sentissero "normali". Man mano che sono cresciute, invece che invitare i loro amici alla Casa Bianca, volevano andare loro a casa degli amici, perché almeno avevano la sensazione di stare in una casa normale senza essere nel mirino dei servizi segreti che stavano sempre con loro."
A proposito del suo libro e di sua moglie, l'ex Presidente degli Stati Uniti ha detto: "Michelle è molto critica, è molto dura. Uno dei motivi per cui l'ho sposata è perché lei mi spinge sempre a fare del mio meglio. Lei, letto il libro finito, mi ha detto: "Sì, hai fatto una bella cosa!", però mi ha chiesto come mai mi ci è voluto così tanto tempo a finire il mio primo volume quando lei il suo l'ha finito molto prima di me. Cosa posso dire? Tutti conoscono Michelle e sanno benissimo che è decisamente superiore a me. Il fatto che mi sopporti è anche una delle grandi meraviglie che descrivo nel mio libro."