Chiamata in causa sull'Ares Gate, la showgirl Valeria Marini ha difeso Alberto Tarallo parlando di lui come di un produttore che merita rispetto. La showgirl era stata chiamata in causa dal collega Lorenzo Crespi che le aveva chiesto di dire la verità.
Dopo che Alberto Tarallo è stato intervistato da Massimo Giletti, si è tornati prepotentemente a parlare del cosiddetto Ares Gate dopo che per alcuni giorni Mediaset aveva messo il silenziatore sullo scandalo esploso al Grande Fratello Vip 5.
Circa una settimana fa con una serie di tweet l'attore Lorenzo Crespi aveva attaccato Alberto Tarallo, in uno di questi aveva scritto: "Se fossi un giudice vorrei chiedere una cosa alle creazioni di questo Lucifero..Gabriel Garko Eva Grimaldi Pamela prati Valeria Marini e eltri..siete sicuri che voi su questa storia non sapete nulla? il vostro silenzio da una vita è una vergogna".
Valeria Marini, chiamata direttamente in causa, non si è tirata indietro ed ha affidato la sua risposta all'agenzia Adnkronos ma non è stata quella che si aspettava Crespi: "Voglio assolutamente replicare ad un tweet di Lorenzo Crespi legato ad Alberto Tarallo, dichiarazioni e prese di posizioni apparse anche sui social - ha detto la Marini - A mio avviso false. Ha fatto il mio nome, come quello di Manuela Arcuri, chiedendo di suffragare le sue affermazioni. Posso solo dire che ho lavorato con Alberto, ho fatto anche delle cose importanti con lui. Lo conosco bene, ho fatto spettacoli tv e radiofonici, fiction di successo. Alberto Tarallo è un grande produttore, un professionista degno di rispetto".
Già nei giorni scorsi Manuela Arcuri aveva difeso Andrea Tarallo dicendo: "Sono stata in silenzio perché volevo capire fino a che punto arrivasse questa follia. Non ho mai sentito in vita mia tante falsità come in questi giorni aggiungendo - Una setta? Hanno detto cose pesantissime. Le ripeto, sono senza parole".
Antonio Zequila, intervistato da SuperGuidaTv, ha voluto dire la sua sull'Ares Gate: "Tutte le persone che hanno parlato male di lui devono chiedergli scusa e dovrebbero solo ringraziarlo per il fatto di aver contribuito a renderli famosi. Chi fa questo lavoro sa che esiste un mercato. Chi vuole accettare accetta altrimenti decide come me di fare un percorso di sacrifici. Dopotutto io sono diventato famoso a 42 anni. In poche parole, c'è chi si adatta e chi non si adatta al compromesso. C'è sempre il libero arbitrio e nessuno viene obbligato a fare qualcosa che non vuole", aggiungendo che le cose dette da Adua del Vesco e Massimiliano Morra "sono tutte baggianate".