Andrea Camilleri: morto a 93 anni il "papà" del commissario Montalbano

Andrea Camilleri, celebre creatore del commissario Montalbano, è morto oggi a Roma all'età di 93 anni, dopo essere stato ricoverato il mese scorso per un arresto cardiaco.

Andrea Camilleri è morto oggi all'età di 93 anni dopo essere stato ricoverato d'urgenza, esattamente un mese fa, all'ospedale Santo Spirito di Roma. Dopo l'arresto cardiaco che l'ha colpito a giugno, lo scrittore è rimasto in condizioni critiche ma stabili per tutte le ultime settimane. Fino alle 8:20 di questa mattina, quando i medici hanno annunciato al mondo la scomparsa del papà del commissario Montalbano.-

Nato a Porto Empedocle (la Vigata teatro di sue numerose storie) nel 1925, Andrea Camilleri, talento poliedrico impegnato tra teatro, letteratura e televisione, ha raggiunto la sua massima fama grazie ai romanzi dedicati alla sua creazione più popolare, in Italia quanto all'estero: Il commissario Montalbano.
L'infanzia di Camilleri è stata segnata dall'esperienza traumatica di un collegio vescovile (da cui fu espulso dopo breve tempo) e dalla ferita della Seconda guerra Mondiale. Dopo non aver sostenuto l'esame di maturità (a metà maggio del 1943 il preside del liceo classico di Agrigento frequentato da Camilleri decise che sarebbe valso il solo scrutinio a causa dell'imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate), Andrea Camilleri ha cominciato a frequentare la Facoltà di Lettere, abbandonata in favore dell'Accademia d'Arte Drammatica Silvio d'Amico, dove figurava come insegnante anche in questi ultimi anni.

Lo scrittore Andrea Camilleri in una foto promozionale
Lo scrittore Andrea Camilleri in una foto promozionale

La carriera da scrittore di Andrea Camilleri è iniziata nel 1945, ma dal 1949 ad assorbire il suo tempo e il suo talento sono stati soprattutto il teatro e la televisione. Negli anni Cinquanta è stato assunto dalla Rai in qualità di delegato alla produzione e ha legato il suo nome ad alcune fra le più note produzioni poliziesche della TV italiana, come i telefilm del Tenente Sheridan e del Commissario Maigret, oltre che a diverse messe in scena di opere teatrali. Come sceneggiatore, invece, ha curato il telefilm Le avventure di Laura Storm, le miniserie La mano sugli occhi e Un siciliano in Sicilia, oltre al film tv Western di cose nostre, tratto dal racconto omonimo di Sciascia.

Col passare degli anni Andrea Camilleri è tornato sempre più spesso al suo primo amore: la scrittura. Autore di importanti saggi "romanzati" di ambientazione siciliana, nati dai suoi personali studi sulla storia dell'isola, nel 1978 esordisce nella narrativa con Il corso delle cose, pubblicato a spese dello stesso autore, che però passa del tutto in sordina. Nel 1980 esce per Garzanti Un filo di fumo, ambientato nel paesino siciliano di Vigata alla fine dell'Ottocento e intriso di reminiscenze storiche e folcloristiche della sua terra. Ma è nel 1994, con l'apparizione de La forma dell'acqua, ancora nello scenario della Vigata ma questa volta del presente, che Andrea Camilleri diventa un autore di grande successo e ufficialmente il papà dell'amatissimo commissario Montalbano (il nome è un omaggio allo scrittore Manuel Vázquez Montalbán), personaggio che riceverà la definitiva consacrazione nel 1999 grazie all'impegno della RAI che porta Salvo Montalbano in televisione, nella serie Il Commissario Montalbano, con il volto, da allora inseparabile, di Luca Zingaretti.

Luca Zingaretti è Il commissario Montalbano nell'episodio Vampa d'Agosto.
Luca Zingaretti è Il commissario Montalbano nell'episodio Vampa d'Agosto.

In televisione sono state trasposte fedelmente gran parte delle avventure letterarie de Il commissario Montalbano, nel corso di 13 stagioni, per un totale di oltre 30 film tv autoconclusivi: da Il ladro di merendine a La forma dell'acqua, da Il cane di terracotta a La gita a Tindari, La pazienza del ragno; fino ai più recenti L'altro capo del filo e Un diario del '43.

Sempre molto riservato sulla sua vita privata, Andrea Camilleri è sposato dal 1957 con Rosetta Dello Siesto, e ha tre figlie e quattro nipoti. Tabagista accanito e "licco" (cioè goloso di leccornie), negli ultimi anni Camilleri ha dovuto affrontare la cecità, condizione che, a suo dire, l'ha reso più libero, e che ha raccontato nel monologo teatrale, andato in scena a giugno 2018 al teatro greco di Siracusa, "Conversazione su Tiresia", in cui ha ripercorso la vita dell'indovino cieco più famoso della letteratura accostandola alla propria condizione di artista e uomo che "vede meglio ora che non vede più".