Il nome di Alvaro Vitali è legato al personaggio di Pierino, protagonista di una serie di film di grande successo negli anni '80 e '70: l'attore, ospite di Serena Bortone a 'Oggi è un altro giorno' su Rai Uno, ha raccontato come, dopo quelle pellicole, il suo telefono abbia smesso di squillare e sia stato dimenticato dal mondo del cinema. Vitali ha sofferto di depressione, malattia dalla quale è riuscito ad uscire con l'aiuto della moglie Stefania Corona.
Il successo di Alvaro Vitali al botteghino è iniziato nel 1981 con Pierino contro tutti, il primo film della saga legata al personaggio delle celebri barzellette. La pellicola incassò ben 10 miliardi di lire, dando vita ad una saga che comprende altri quattro lungometraggi, l'ultimo, Pierino torna a scuola, è uscito nel 1990.
I film, amatissimi dal pubblico, ma non dalla critica, hanno segnato la fine della carriera di Alvaro Vitali, il suo telefono, dopo questi successi, ha smesso di squillare: "mi sono sentito escluso dal cinema, non volevo sentire e vedere più nessuno", ha raccontato l'attore a Serena Bertone. La saga, di cui è stato protagonista, a differenza di quello che credeva lo spettatore in quegli anni, non l'ha arricchito: "distribuzione e produzione mi stipendiavano mensilmente e in questo modo non si guadagna poi molto. Ho comprato la mia casa, poi delle macchine che sono la mia passione, le cambiavo ogni tre mesi", ha raccontato Vitali.
Essere stato dimenticato da Cinecittà, ha spinto Alvaro verso la depressione, dalla quale è riuscito a risollevarsi col sostegno della moglie, Stefania Corona, che a Serena Bortone ha spiegato: "Siamo ottimi colleghi e come moglie e marito siamo come tutte le coppie che litigano e fanno la pace. Stiamo insieme da 24 anni, sposati da 15. Quando ci siamo incontrati Alvaro stava vivendo un periodo di depressione. Aveva girato un film su Pierino che poi non è mai uscito e l'aveva visto come la fine della carriera. io l'ho spinto a rialzarsi, anche per via delle numerose esperienze che aveva alle spalle, della sua genialità, quindi abbiamo cominciato a lavorare insieme. Lo scuotevo, gli agenti ci chiamavano e l'ho costretto a impegnarsi di nuovo".
Alvaro Vitali ha girato 150 film "lavorando con registi come Fellini, Dino Risi, Polanski e Monicelli". A proposito di Federico Fellini, l'attore ha raccontato un gustoso aneddoto, il regista lo scelse perché sapeva fischiare: "Una volta ero a Cinecittà per fare un provino, mi fanno entrare con un altro attore e vedo una sciarpetta bianca, un cappello e una grande luce. Era Federico Fellini. Ha chiesto chi dei due sapesse fare il verso del merlo e io ho iniziato a fischiare. Poi mi ha interrotto: 'Prendete lui che l'altro sta ancora aspettando il merlo'".