Addio, Luigi Comencini: uno dei padri del nostro cinema, che ha diretto attori come Sordi, Mastroianni, Manfredi e Tognazzi, ma anche De Sica, ci ha lasciati. A dare l'annuncio è stato lo Studio Lucherini, presso il quale la figlia del regista, Cristina, avrebbe dovuto tenere una conferenza stampa che per ovvie ragioni è stata annullata.
Nato a Salò l'8 giugno 1916, Comencini si era laureato in architettura e da giovane fece parte della rivista Corrente che fu fondata nel 1938 da Ernesto Treccani. Già da allora appassionato di cinema, iniziò a collaborare con Alberto Lattuada e Mario Ferrari per dar vita alla Cineteca Italiana di Milano, e nello stesso periodo scriveva recensioni per quotidiani come L'Avanti e per periodici come Il tempo.
Dopo aver diretto un documentario dal titolo La novelletta, la carriera di regista di Comencini decollò definitivamente nel dopoguerra, con la regia di Bambini in città, al quale seguirono numerose opere incentrate sul mondo dei giovanissimi - tra cui Incompreso, Voltati Eugenio e l'adattamento televisivo di Cuore - che gli valsero l'etichetta di "regista dei bambini". Comencini in realtà sosteneva che i bambini "sono una specie a parte, generalmente indifesa e oppressa dagli adulti. Attraverso i loro occhi il mondo si vede meglio e nelle loro rabbie, gioie e anche egoismi, trovo molta più schiettezza che negli adulti".
Tra le altre pellicole dirette da Comencini - che si definiva un artigiano, più che un artista - si ricordano anche la serie brillante iniziata con Pane, amore e fantasia, e film come Tutti a casa, La bella di Roma, Senza sapere niente di lei, La donna della domenica, Lo scopone scientifico. Il suo ultimo film è stato un remake di Marcellino, pane e vino, la storia del piccolo orfano che vive in un convento di frati ed inizia un dialogo con Gesù.